Nel primo semestre del 2018 la domanda per prodotti biologici è infatti cresciuta fino a raggiungere un totale a di 5,6 miliardi di euro (+8% rispetto al 2017), 3,5 miliardi dei quali riconducibili al solo mercato domestico e 2,1 miliardi di euro all’export (fonte: Nomisma/AssoBio , Osservatorio SANA 2018). La Calabria è una delle prime Regioni Italiane per produzioni in Bio e gli operatori sono circa 11.000 . Nonostante ciò , ad oggi , la commercializzazione non genera i numeri che ci si aspetterebbe e questo è quanto rilevato dal dipartimento dell’agricoltura calabrese. Il Bando regionale , pubblicato da pochi giorni , a cui poter partecipare per ricevere i contributi comunitari destinati alle produzioni in biologico , richiede come premialità la presentazione di fatture Bio per le annualità 2017-2018, “dimenticando” però che in questi anni le produzioni sono state flagellate da condizioni atmosferiche e da congiunture economiche avverse , sopratutto nel comparto agrumicolo , e molte aziende non hanno raccolto né frutti né aiuti. Così facendo e distinguendoci dal resto delle Regioni Italiane non si premiamo gli operatori che producono Bio in Calabria ma al contrario si penalizzano ! oltre al danno la beffa ! E se non bastasse , si è pensato di ridurre i contributi anche in base agli ettari , ovvero più alta è la superficie in regime di biologico è più diminuisce il contributo da corrispondere all’agricoltore , vorremmo sapere per quale motivo visto che ad esempio gli enti che certificano le produzioni si pagano per ogni singolo ettaro la stessa cifra , ovvero più ettari più spese, senza nessun “principio di degressività”! Detto questo , secondo noi , la strutturazione del bando in oggetto , fa emergere l’enorme divario che esiste e purtroppo insiste tra chi ogni giorno è in prima linea e chi invece occupa le comode stanze della burocrazia regionale. Noi rimarremo produttori Bio per gli impegni assunti con gli enti di certificazione e per convinzione . Continueremo a produrre anche nelle zone montane, pur senza avere ancora notizie da parte della regione “sull’indennità compensativa” , altro tipo di aiuto utile per affrontare le ovvie maggiori difficoltà . Forse nessuno più dell’agricoltore confida in un futuro fecondo , in un proficuo raccolto , per questo confidiamo in un futuro apparato burocratico regionale che lavori per tutti noi , con tutti noi !
E’ quanto afferma la dott.ssa Innocenza Giannuzzi presidente Agricoop.
Condivido in toto questo articolo è disponibile per eventuali iniziative rivolte a tutelare e valorizzare tutto il settore agricolo calabrese .