Finiscono le sedute di chemio o di radioterapia, continuano i controlli, ma il ritorno alla normalità è ancora lontano. Accade sempre più spesso anche in Italia che un ex malato di cancro su tre soffra di disturbi fisici o psicologici anche a distanza di anni dalla fine delle cure.
“Serve – ha sottolineato Damiano Falco, presidente provinciale Lilt – un percorso di riabilitazione dopo un tumore, che, purtroppo, non è inserito nei Lea”. A colmare questo vuoto di cui si fanno carico le famiglie, costrette a provvedere a proprie spese alle forme di assistenza non previste dal Servizio Sanitario Nazionale, negli ultimi due anni ci ha pensato la sezione provinciale di Crotone della Lilt, Lega italiana per la lotta ai tumori, attraverso il progetto di ricerca scientifica” Lilt rehab point”, finanziato dal bando di ricerca sanitaria 5×1000 della Lilt nazionale. Il progetto, promosso dalla sezione provinciale di Crotone della Lilt, e dalla sezione provinciale Lilt di Bat (Barletta, Andria, Trani) ha puntato a proporre modelli terapeutici integrati per la riabilitazione post oncologica. Il progetto ha promosso percorsi di terapia tutti finalizzati a recuperare benessere, attraverso fitwalking, yoga della risata, pet therapy, orto terapia e terapia di supporto psicologico.
LRP ha impiegato uno staff di 10 professionisti, ciascuno rappresentante una eccellenza nel proprio ambito operativo, coinvolgendo in 2 anni più di 100 destinatari diretti e circa il doppio di destinatari indiretti. Il progetto ha avuto una durata complessiva di 24 mesi e, per i partecipanti, è stato completamente gratuito. Dei risultati del progetto si è discusso, stamani, nel convegno “LILT Rehab Point: nuovi modelli sociali di recupero post oncologico”.
“ Le attività messe in campo nel progetto – ha spiegatoEmilio Greco, professore associato in Sociologia Generale Università degli studi di Roma “Link Campus University” – hanno aiutato i soggetti a ridimensionare alcune sofferenze, a fortificare corpo e spirito,abbassando i livelli di ansia e depressione e potenziando le strategie di coping e resilienza; hanno iniziato a strutturare pensieri fortemente positivi su se stessi e sulla vita. In sintesi, si è lavorato sul concetto di “sfida ”,che adesso rappresenta per i partecipanti al progetto una vittoria sicura di fronte alla malattia vissuta.”.
Il programma di riabilitazione psicomotoria per pazienti oncologici, in questi due anni, ha previsto tra le attività proposte Fitwalking, terapia psicologica(gruppi di supporto, yoga della risata), pet therapy a supporto della medicina nel contrastare il cancro. Tonia Colella, psicologa Lilt e referente scientifico del progetto, ha sottolineato come per i pazienti sia stato un percorso di supporto psicologico ma, allo stesso tempo emozionante. È toccato poi a Laura Toffolo, Ambassador della Laughter Yoga International illustrare i benefici dello yoga della risata, per aiutarci a guarire, e per ritrovare un cammino verso l’equilibrio. Il campione olimpico Maurizio Damilano, inventore del Fitwalking, insieme a suo fratello Giorgio, che da anni collabora con la Lilt di Crotone nei progetti di prevenzione oncologica ha sottolineato “il grande lavoro della Lega tumori su questo territorio” e parlando del riconoscimento della bandiera azzurra, assegnato alla città ha parlato di “ un premio non fine a se stesso ma di uno strumento che serva da stimolo all’amministrazione e alle associazioni a mettersi in gioco per rendere più vivibile la città”.
Al termine degli interventi programmati la tavola rotondasu “La salute, un bene di tutti. Enti, associazioni, territorio per un nuovo concetto di benessere sociale”. “ L’università non è una monade chiusa – ha spiegato Vincenzo Scotti, presidente “Link Campus University – ma un mondo aperto a rapportarsi con le energie della società per migliorarne il benessere”.
“I protocolli d’intesa- ha osservato Giovanni Ferrarelli, direttore Confcommercio Calabria centrale- si stipulano ma poi vanno portati avanti. È quello che sta facendo la Lilt in città, che dovrebbe essere un esempio per tutti. Il supporto degli enti pubblici dovrebbe essere totale e spesso non lo è”. Hanno partecipato al convegno l’assessore comunale Francesco Pesce e il direttore del Gal Kroton, Antonio Urso.