Domenica 2 giugno, l’amministrazione comunale e l’ASP di Crotone hanno organizzato sul lungomare cittadino un evento di sensibilizzazione, consentendo a diversi cittadini di iscrivere il proprio cane in anagrafe canina, così come prescritto dalle norme vigenti, fruendo in modo gratuito della microchippatura da parte dei veterinari dell’ASP.
Pur plaudendo a questa apprezzabile attività, mi riesce assai difficile comprendere come mai l’agevolazione sia stata negata, e con modi inurbani, ai volontari di un’associazione animalista non profit, qual è “Oasi Rifugio Crotone”, molto attiva sul territorio, composta da semplici cittadini che hanno il merito di prendersi cura dei cani abbandonati per il tempo necessario a trovare loro un’adeguata adozione.
L’elemento discriminante consiste nel fatto che, mentre i cani di proprietà privata, qualunque sia la loro provenienza, sono ammessi all’iscrizione in anagrafe, la stessa cosa è invece proibita per quelli che i volontari tolgono dalla strada e che vengono dirottati obbligatoriamente al canile sanitario convenzionato di Torre Melissa, previa autorizzazione dei vigili urbani. Paradossalmente, però, gli stessi vigili, che ricevono quotidianamente numerose segnalazioni relative a randagi in difficoltà, rispondono di poter autorizzare l’ingresso in canile SOLO di cani mordaci o gravemente feriti, rendendo di fatto inattuabile la microchippatura e la cura di tutti gli altri trovatelli.
Auspico che Istituzioni che hanno finora osteggiato, in modo miope e autolesionistico, le iniziative di associazioni come “Oasi Rifugio Crotone” si ravvedano e cambino atteggiamento in nome del più generale interesse dei nostri amici animali, dei cittadini e delle già dissestate casse comunali.