Un gruppo di Lupi (almeno quattro) a poca decina di metri dall’abitato in località Campanise, sbranano nella notte le ultime tre pecore rimaste da un gregge di circa 22 pecore rimaste uccise da quest’inverno ad oggi a poco a poco. E’ quanto lamenta un allevatore che si è visto in poco tempo decimare il suo gregge.
Un altro allevatore di Cirò invece durante lo scorso inverno ha avuto la perdita di ben dieci vitelli di razza podolica uccisi da un branco di lupi. Questo purtroppo per gli allevatori, fa pensare che alcuni branchi ormai da qualche anno sono diventati stanziali. I lupi che avrebbero tenuto sotto controllo la popolazione dei cinghiali, in realtà questi, sono sempre più numerosi e liberi di arrecare danni alle colture , mentre i lupi sono occupati a decimare gli allevamenti.
Tutti gli allevatori del cirotano lamentano di perdite di bestiame per colpa dei lupi: vitelli, agnelli, asini, pecore, capre. Una vera mattanza. Quella degli attacchi dei lupi – e prima ancora delle scorribande dei cinghiali – è una vicenda che da diversi mesi, in particolare tra dicembre e gennaio, sta mettendo a dura prova la vita e le tasche degli allevatori in tutto il territorio .
Animali sbranati, spolpati sino all’osso, vitelli di razza podolica e persino animali adulti ridotti a brandelli nello spazio di una notte. Non si capisce perché l’allarme lanciato giustamente dagli allevatori per la presenza dei lupi nel crotonese in passato era stato circoscritto solo per le comunità di Strongoli, Casabona, Umbriatico, Pallagorio e Melissa, lasciando fuori Cirò, visto che l’allarme era stato lanciato proprio da questa comunità già dal 2011 nel mese di dicembre, quando un numero imprecisato di lupi (6-8), avevano ucciso in una sola notte ben cinque pecore adulte, lasciando sul terreno pochi resti limitati alla pelliccia e allo scheletro spolpato di ogni granello di carne, come è abitudine del lupo.
La confederazione italiana di agricoltori di Crotone e l’associazione provinciale degli allevatori che hanno lanciato l’allarme dovrebbero conoscere anche ciò che succede nei boschi cirotani ormai da diversi anni, come si suol dire: non c’è più pace tra i boschi. Infatti ogni anno finiscono uccisi dai lupi diversi capi di animali domestici tra pecore , capre e vitelli. Il primo grosso attacco di lupi si era registrato il 16 novembre 2011 nei boschi di Cirò in particolare tra i boschi denominati “Donna Rosa”, “Midolla”, “Rovere” e “Favaro”, tutti boschi di pregiata macchia mediterranea, da allora è un susseguirsi di attacchi fino ad arrivare quasi in paese, lo scorso mese un branco aveva distrutto un piccolo allevamento di capre in zona Tafanè, appena in periferia, ora è toccata alla zona Campanise che si trova dalla parte opposta, proprio ad indicare che ormai il lupo ha dominato tutto il territorio in lungo e in largo.
L’ultimo avvistamento risale proprio a ieri mattina quando dei contadini in zona Vallo si apprestavano di primo mattino a raccogliere il fieno quando si sono imbattuti in un gruppo di lupi, i quali alla loro presenza si davano alla macchia. Mai si era registrato la presenza così massiccia di lupi nel territorio di Cirò come l’anno scorso, forse il nostro ambiente e i nostri boschi, sono più sani di quanto si pensasse, dopo tutto , come hanno detto gli esperti interpellati: “sono zone ‘fortunate’ dove c’è ancora il lupo”, meno fortunati invece gli allevatori e gli stessi animali braccati.
La Regione prenda provvedimenti e risarcisca le tante pratiche rimaste in sospeso, dando una mano agli allevatori già stremati dalla presenza massiccia di cinghiali che proprio in questo periodi stanno arrecando ingenti danni alla viticultura cirotana, nella speranza che si arriva presto ad una soluzione e per gli allevatori e per i predatori.