“I commissari di Crucoli (la Commissione Straordinaria, n.d.r.) hanno sottovalutato l’importanza della biblioteca comunale, hanno avuto un atteggiamento sprezzante, schiacciato sulle urgenze del momento. Hanno dimostrato di non avere in alcuna considerazione la cultura, hanno profanato la nostra memoria, hanno offeso una realtà locale ricca di storia e di grandi potenzialità. Se hanno un briciolo di sensibilità devono tornare sui loro passi.”
Così Gaetano Lamanna, appartenente alla famiglia che qualche anno fa diede al Comune di Crucoli circa tremila volumi, secondo il desiderio espresso in vita dal loro papà Giovanni Lamanna, scomparso nel febbraio del 2007 e noto politico e intellettuale del posto, studioso di problemi economici e sociali della Calabria e del Mezzogiorno, per anni parlamentare del PCI.
In una lettera inviata alla nostra Redazione, Lamanna si dice contrariato per il recente trasferimento della delegazione municipale dai locali in fitto siti in Piazza Matteotti a quelli di proprietà dell’ente, ricavati all’interno delle scuole elementari e nei quali due anni fa la precedente amministrazione aveva realizzato appunto la Biblioteca Comunale “Giovanni Lamanna”.
“I commissari che gestiscono il Comune di Crucoli – scrive – hanno in pratica occupato parte dei locali della biblioteca per risparmiare i soldi dell’affitto della delegazione. Dunque, anche a Crucoli, si sacrifica la cultura sull’altare dei tagli, scartando, per miopia e noncuranza, la ricerca di soluzioni alternative che pure non mancano.”
Una struttura che, oltre ai testi donati dalla sua famiglia, è stata realizzata, dice, “anche e soprattutto grazie ad un finanziamento regionale che ha consentito la ristrutturazione, in tempi brevi, di uno spazio attiguo all’edificio scolastico, chiuso e abbandonato da anni. Non sono mancati ritardi nella fase successiva, relativi alla catalogazione dei libri, alla messa in rete col sistema bibliotecario regionale, all’organizzazione di un’attività permanente di lettura, di un servizio di prestito, di presentazione di libri.”
“Nonostante le difficoltà, – prosegue la lettera di Lamanna – tante associazioni locali e un numero sempre crescente di cittadini, giovani, donne, anziani, cominciavano a considerare la biblioteca come un luogo di incontro, di studio, di lettura.”
Fattori che quindi, a detta dello scrivente, sono stati sottovalutati da chi ha deciso di spostare la delegazione torrettana.
Ma su questo, evidentemente la Commissione Prefettizia chiamata a guidare l’Ente all’indomani dello scioglimento, non intende tornare sui suoi passi, tant’è che ne aveva spiegato la scelta in apertura di un recente incontro convocato con commercianti ed imprenditori locali per discutere su azioni ed iniziative da intraprendere in vista della stagione estiva.
E che ribadisce tuttora, per voce del dott. Francesco Giacobbe, funzionario economico-finanziario ed uno dei tre componenti, assieme al Viceprefetto Dott. Aldo Lombardo, Presidente, ed al viceprefetto aggiunto, Dott. Salvatore Tedesco.
“Il trasferimento degli uffici in questione – ci dice al telefono – è uno dei provvedimenti che abbiamo ritenuto inderogabile, alla luce della eccessiva esposizione debitoria del Comune di Crucoli, culminata poi, ad aprile scorso, con la dichiarazione di dissesto finanziario. Non potevamo, insomma, sostenere un costo di fitto annuale di oltre 6mila euro per tenere contento chissà chi, ma soprattutto in presenza di locali di proprietà dell’ente.”
Quanto alla biblioteca, aggiunge Giacobbe, “non verrà assolutamente chiusa, anzi, attualmente la sua fruizione è comunque garantita dal lunedì al venerdì durante l’orario di apertura degli uffici, e contiamo di affidarla al più presto in regolare gestione a qualche soggetto interessato.”
Tra l’altro, secondo voci bene informate, un’altra famiglia di Torretta avrebbe già manifestato la volontà di cedere gratuitamente al Comune un cospicuo numeri di testi molto interessanti che andrebbero ad arricchire ulteriormente la biblioteca.