Sgomenti e con forte rammarico abbiamo appreso l’avvio, da parte del commissario Graziano, del commissariamento del circolo cittadino di Crotone.
Le modalità utilizzate davanti ad un argomento così importante e che meritava di essere discusso nelle sedi opportune, sconvolgono l’anima di un partito costruito dal duro lavoro di dirigenti e militanti che si spendono nei territori per creare dei punti di riferimento.
Le motivazioni addotte, secondo il quale la Segretaria del partito sarebbe venuta meno alla posizione politica della direzione provinciale e locale, in vista alla crisi politica in seno all’amministrazione comunale di Crotone, risultano essere infondate.
Ribadiamo, per come più volte chiarito anche al commissario Stefano Graziano, che la posizione assunta dalla segretaria Antonella Stefanizzi è stata perfettamente in linea con quella discussa e approvata dal partito provinciale.
I fatti parlano chiaro: il PD non ha inteso fare accordi politici con la prossima Crotone ne col sindaco Pugliese. Sottolineiamo con forza, che non esistono i presupposti di commissariamento del Pd della città capoluogo in quanto, dopo la riunione a Lamezia nella quale il commissario ha rimarcato la linea già tracciata nella direzione provinciale, l’assemblea cittadina ha deciso in autonomia e con gli stessi principi, che il Pd si identificava come partito di minoranza nell’attività di governo della giunta Pugliese.
L’appello accorato è un richiamo al senso di responsabilità: non è accettabile che gli argomenti di gossip siano elementi di discussione politica. Negli ultimi due anni il partito è rimasto soffocato da logiche correntizie dove elementi di interesse personale hanno tentato di prevalere sugli interessi generali.
Oggi il Partito, in netta ripresa come testimonia il risultato delle europee, torna ad incontrarsi, discutere e ad a fare sintesi. E’ ora di dire basta a realtà territoriali feudalizzate perché per troppo tempo siamo rimasti soffocati tra il fuoco amico di guerre correntizie.
Abbiamo avviato un confronto chiaro e franco con le forze politiche e sociali presenti sui territori, perché rimaniamo fortemente convinti che sia arrivato il momento di unire le forze come più volte sottolinea della stessa segreteria nazionale.
Per quanto sopra specificato, riteniamo ingiusto il provvedimento adottato a danno di una città che paga il prezzo di una diatriba accesa ad uso e consumo di un gruppo dirigente che non si riunisce nelle sedi opportune ed utilizza come unico mezzo di comunicazione i mezzi social.
Pertanto, consapevoli che le sedi opportune rimangono i luoghi preposti, riteniamo necessario si avvii una discussione al fine di chiarire la pozione dello stesso Graziano che ha adottato un provvedimento sulla base di ricostruzione di tesi correntizie e non avallate da fatti concreti.
Si tratta di un concetto apparentemente semplice, quello “democratico”, vero pilastro dell’agire politico.