Non riusciamo a darci altre spiegazioni rispetto ad una vicenda che sta
assumendo toni grotteschi. L’accanimento contro una città, contro una società
sportiva diventata modello per tutta Italia tranne che per alcuni burocrati che
pensano di ammazzare le emozioni e i sentimenti di un popolo.
Oggi, venerdì 9 agosto, a soli due giorni dalla prima partita ufficiale della
stagione (Coppa Italia contro l’Arezzo domenica sera), abbiamo ricevuto
l’ennesima diffida a firma del Soprintendente per la Calabria Mario Pagano, a
smontare “ad horas” le strutture dello stadio Ezio Scida.
Una diffida che non solo suona come una minaccia, ma che si fa beffa della
sentenza del Tar Calabria giunta nei primi giorni di giugno e che ha rispedito
al mittente le precedenti osservazioni dei signori della Soprintendenza e,
soprattutto, che viene stranamente notificata a sole 48 ore dall’esordio
stagionale e in un periodo fitto di impegni calcistici. Quasi a voler creare
più disagi possibili nell’adire d’urgenza le vie legali per ottenere la
sospensiva di una misura che ci appare davvero sproporzionata ed evidentemente
studiata a tavolino per nuocere ad una intera comunità.
O forse dobbiamo supporre che l’obiettivo dell’accanimento sia ben
più circoscritto? Da tempo, purtroppo, si percepisce la strana sensazione ci
possa essere un vero e proprio attacco personale su più fronti…
Vogliono uccidere il Football Club Crotone, vogliono toglierci l’ossigeno e
impedire ad un intero territorio di poter godere di uno dei pochi momenti di
svago, ma che non è solo tale: il calcio a Crotone è diventato negli anni
motivo di grande orgoglio per un intero popolo che, seguendo le vicende di una
squadra di calcio rispettata in tutta Europa, ingrossa il petto e mostra la sua
appartenenza storica e culturale. Vogliono impedirci tutto questo, e lo fanno
con scientificità chirurgica.
Siamo davvero stanchi di lottare contro tutto e tutti e se la Soprintendenza
insisterà su questa strada saremo costretti a prendere decisioni drastiche,
pretendendo che siano ben attribuite le responsabilità e gli eventuali danni
che tali gesti causano o, in ultima analisi, ritirando la squadra da tutte le
competizioni, perché è evidente che questa è la volontà di chi continua a
produrre carte per far male al popolo crotonese, a partire da quei politici che
dovrebbero difendere e tutelare questo territorio.
Il Presidente
Gianni Vrenna