“La Regione Calabria provveda con urgenza al
rilascio dell’autorizzazione per l’ampliamento della discarica di
Crotone – scrive in una nota il Presidente Nazionale dell’U.Di.Con Denis
Nesci – così da scongiurare qualsiasi grave problematica relativa alla
salute pubblica, nonché l’insorgere di inevitabili inconvenienti di
natura ambientale ed igienico-sanitari nel territorio dei comuni serviti
dall’impianto. La discarica, com’è noto – continua Nesci – viaggia
verso la saturazione ed i carichi provenienti dai vari comuni
interessati vengono respinti riempiendo le aree di stoccaggio e
impedendo ai mezzi di scaricare. Questa situazione è diventata una vera e
propria emergenza per la quale è fondamentale che la Regione Calabria
si impegni e faccia la propria parte, non lasciando i sindaci dei vari
comuni da soli, in quanto sono necessari provvedimenti urgenti per il
bene di tutti. Ricorrono infatti nella fattispecie le situazioni di
eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e
dell’ambiente. Resteremo vigili e attenti – conclude Nesci – avendo a
cuore la salubrità del territorio e la salute dei cittadini. D’altronde
il nostro Paese ed in particolare il Sud Italia, è anni luce indietro
rispetto alle altre realtà europee. Qui i rifiuti sono un peso, un
qualcosa da scaricare al vicino per non avere problemi. Nelle nazioni
virtuose, invece, i rifiuti sono una fonte di guadagno, un qualcosa al
quale ambire e non dalla quale fuggire”.
Sulla
stessa linea anche Domenico Iamundo, Vice Presidente Regionale
dell’U.Di.Con. Calabria: “Da qualche settimana le porte della discarica
crotonese, l’unica ancora attiva in tutta la Calabria, sono sbarrate e
per gli impianti di trattamento dei rifiuti è iniziato il lungo calvario
che ha portato, nel giro di qualche giorno, alla saturazione della
discarica, e la prospettiva che si intravede ora all’orizzonte è quella
poco attraente di veder accumularsi i rifiuti non raccolti per le strade
nell’ultimo scorcio di estate. La situazione in cui versa la Regione
Calabria mette in evidenza la necessità di un quadro univoco e di una
strategia comune. Ecco perché – conclude Iamundo – chiediamo la
convocazione di un tavolo di confronto sulla situazione attuale e su
quale indirizzo si voglia dare per un piano capace di affrontare
l’emergenza rifiuti in Calabria”.
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