Grande successo il gemellaggio religioso tra Cirò e Mammola in nome di San Nicodemo Patrono delle due cittadine, Cirò dove il Santo nacque nel 900 e Mammola dove morì nel 990. Tre pulmann di fedeli domenica primo settembre, in occasione della festività a Mammola del suo Patrono, circa 150 persone da Cirò, si sono recate a Mammola per unirsi ai riti religiosi legati alla festa patronale mammolese. Accompagnati dal sindaco Francesco Paletta, dal parroco don Matteo Giacobbe, dalle associazioni Pro loco, Associazione Giovanni Paolo II, e dal comitato festa patronale, hanno partecipato ai solenni festeggiamenti religiosi. Con i sindaci in prima fila, i Parroci don Matteo Giacobbe, e don Antonio Mazzà, hanno concelebrato la santa messa, rinnovando l’antico gemellaggio religioso secolare che unisce i due popoli. ” Nella giornata di oggi, ha detto il sindaco Francesco Paletta- abbiamo rinnovato il grande gemellaggio di fede nel nome di S. Nicodemo Abate con Mammola. A nome della cittadinanza cirotana ringrazio la comunità mammolese per l’accoglienza alla quale abbiamo rinnovato la stima, fiduciosi che le futili polemiche non potranno offuscare i rapporti storici tra i due paesi”. “Benvenuti Cirò, ha detto ai fedeli il parroco di Mammola, la nostra fede verso San Nicodemo ci unisce come ci uniscono le reliquie che entrambi possediamo”. Uno scrosciante applauso da parte dei mammolesi di benvenuto, si liberava dalla gremita chiesa per il rinnovato gemellaggio tra i due fraterni popoli. L’omelia ha visto la partecipazione della scuola cantorum, molto apprezzata dal popolo cirotano per la loro bravura. Durante l’incontro del gemellaggio del 4 agosto quando i mammolesi si sono recati a Cirò, il parroco di Mammola aveva officiato la santa messa, adesso invece è stato il parroco di Cirò don Matteo Giacobbe a celebrare questo atavico gemellaggio tra i due popoli in nome di San Nicodemo, da quando il Papa Umberto VIII nel 1630 lo proclama Patrono di Cirò, come si evince dalla sua emissione della Bolla papale.” I Santi uniscono e non dividono ha detto nell’omelia don Matteo Giacobbe, : Cirò non può esistere senza San Nicodemo dove lui è nato, così come Mammola non può vivere senza San Nicodemo dove è morto, ed è con gioia che oggi presiedo questa eucaristia. I popoli si incontrano grazie alla fede di San Nicodemo, e grazie a lui che oggi ritroviamo la grandezza di Dio, dono dell’umiltà e dell’amore, ha detto il parroco. San Nicodemo prosegue, -dava in pasto il suo corpo alle formiche l’estate per sfamarle- solo colui che si sa abbassare davanti al signore si salva, solo gli umili di cuore, non dobbiamo amare a parole ma con i fatti. Oggi siamo invitati, ha concluso il parroco-. beati dunque siano gli invitati alla cena del signore, e noi come loro siamo contenti di stringere la mano ai nostri fratelli mammolesi. Alla fine della cerimonia il parroco don Antonio Mazzà in segno di amicizia per il rinnovato gemellaggio religioso ha donato un quadro rappresentante San Nicodemo prima al parroco don Matteo Giacobbe poi al sindaco di Cirò Francesco Paletta, mentre quest’ultimo ha donato in segno di amicizia con il popolo di Mammola al sindaco Stefano Raschellà, un basso rilievo rappresentante un figlio illustre cirotano: Luigi Lilio. Mentre il sindaco di Mammola Raschellà ha ringraziato donando un libro al sindaco Paletta, con la promessa di proseguire questo gemellaggio religioso nel nome dell’amicizia che unisce i due popoli in nome di San Nicodemo.