Querelle sulla nascita di San Nicodemo, scende in campo l’assessore alla cultura Francesco Mussuto che in una nota scrive:” CUI PRODEST??? “Non c ‘è peggior sordo di chi non vuol sentire”, recita un vecchio adagio. Ed è quello che in maniera subdola e maldestra si sta ripetendo da un anno a questa parte ad ogni piè sospinto da parte di chi si autodefinisce ” detentrice della verità assoluta e sostenitrice della Cultura -alta”, denigrando in modo plateale l’Amministrazione Comunale nella persona del Sindaco tacciandolo come millantatore e accusandolo di ingannare i propri cittadini perchè non dice loro la “verità” sul luogo di nascita di San Nicodemo Abate. Ciò facendo ripete come una scolaretta la poesia recitata chissà quante volte, mettendosi in mostra non nella scuola (luogo a ciò deputato), ma in luoghi dove possano ascoltare passanti occasionali in tutt’altre faccende affaccendati, che non possono o non vogliono apprezzare le sue eccelse doti declaratorie. E’ una voce clamantis in deserto, è un bronzo sonante, un cembalo squillante. Metaforicamente è proprio quello che sta succedendo nella nostra comunità ad opera di chi, nel 2011, con una pubblicazione sosteneva Cirò quale luogo di nascita del Santo (Cfr. Cirò, Storia, Cultura, Tradizione, Tracce di noi, Ed. Vivereni, pag.27-28) e sette anni dopo scopriva quasi per incanto che il Santo non sarebbe nativo di Psycrò, ma di Sikròs, tesi quest’ultima sostenuta da un filone di pensiero, a partire dalla seconda metà del ‘900 , studiosi quali V. Saletta, M. Arco Magrì, E. D’Agostino, D. Minuto, G. Mobilia, G. Gallucci, ed altri e da quel fatidico convegno tenutosi a Mammola il 7 luglio 2018 costei ha abbracciato a piene mani questa tesi. Se da un verso la Cultura è cammino sempre in progress ( guai se non lo fosse! ), dipanando dubbi, incertezze, verità nascoste, illuminando “la massa degli ignoranti” a liberarsi da ataviche credenze fideistiche, facendo recuperare loro la giusta dimensione dell’essenza critica del pensiero, dall’altro verso risulta alquanto deleterio asserire in maniera cattedratica pseudo-verità non ancora accertate dalle fonti storiche. Supposizioni, solo supposizioni, nient’altro che supposizioni. E quel che è più grave è il fatto che in spregio della libertà di pensiero delle persone ci si ostina a fare il maggior numero possibile di proseliti, parafrasando il detto popolare ” Pur u’ ciucc va ari vroccoli “. Fallendo in questo obiettivo, invece di andare nella direzione del dialogo, del rispetto delle parti, pensa bene, come una novella Cassandra, di scaricare tutta la rabbia, la frustazione, su un’Amministrazione e con essa anche la Chiesa locale, le Associazioni, la Scuola, le Agenzie educative del territorio. A questo punto ciò che mi ha fatto rompere il silenzio di tutti questi mesi e che mi ha fatto indignare è la mala fede di chi utilizza tutti i mezzi per diffamare le persone che lavorano per il bene di una comunità. No, questo non lo tollero. E allora “cui prodest ?” a chi giova questo maldestro atteggiamento di rivalsa? Se si è veramente sicuri di essere in possesso della “Verità Assoluta” allora si faccia avanti e senza alcuna remora si attivi, come lo faremo anche noi a ricerca completata, per divulgare nel nostro territorio la verità su “S. Nicodemo Abate”. Ha parlato di limiti (non quelli matematici suppongo), accusando l’amministrazione comunale di confondere i propri cittadini. Ricordo a costei che chi presume di dare agli altri lezioni di etica e di morale, non si rende probabilmente conto del proprio miserevole e quanto mai asfittico stato latente: ” Nel limite c’è la vera Grandezza” (S. Kierkegaard)”.