La difficile situazione che coinvolge il problematico funzionamento della guardie mediche in ambito provinciale e a Cirò Marina, come a Petilia Policastro, Isola Capo Rizzuto, Strongoli e Mesoraca, per citare i Comuni con maggiore utenza e piùproblematici, è stato al centro di una conferenza stampa, voluta dai vertici della Asl di Cirò Marina e sponsorizzata dallo stesso Ente Comunale. E’ stato proprio il prefetto Francesco Zito, in seguito ai ripetuti atti di arroganza e vessazione subiti da un medico in servizio presso il pronto soccorso di Cirò Marina, ma che è stato l’ultimo di tanti altri episodi di intolleranza da parte di cittadini, che, introducendo la conferenza stampa, ha avviato l’incontro, sottolineando la necessità di fare chiarezza e soprattutto informare la cittadinanza sulle cause del disservizio, ma anche per ascoltare proposte e iniziative che l’Asl intende mettere in campo per cercare di ristabilire un clima di civile collaborazione e funzionalità operativa. Il problema principale, come ha esordito il direttore del distretto sanitario, Brisinda, unitamente a tutto lo staff, è la carenza di personale, dovuto non solo alla mancanza di medici, ma anche al fatto che nonostante i diversi bandi emanati, i pochi vincitori di concorso, per ragioni legittime, non scelgono di prestare servizio in uno dei Comuni su indicati, di fatto lasciando scoperti i turni. Infatti, Cirò Marina che dovrebbe avere nel suo organico quattro medici di guardia, di fatto ne ha soltanto due e quando arriva anche la stagione estiva, che quadruplica la popolazione, il servizio si rende ancor più critico e affannoso, determinando in tanti casi, liti fra pazienti che si rivolgono in guardia medica, richieste di prestazioni non dovute per legge, come certificazioni , prescrizioni di farmaci, ecc. Per meglio fare comprendere e informare l’utenza è stato predisposto un manifesto “La Carta dei Servizi della Continuità Assistenziale”, dove sono esaustivamente indicati i compiti/ doveri del medico per ciò che attiene le prestazioni e ciò che il cittadino non può richiedere o pretendere, che sarà affisso in più punti. Ma, come è stato detto, il problema principale, oltre quello di una azione educativa dell’utenza, è determinato dalla difficoltà a reperire medici. Basti sapere che in tutta la provincia vi sono 31 postazioni per 27 Comuni e che ogni postazione avrebbe bisogno di quattro medici per turnazioni. Allo stato alcuni Comuni ne hanno appena uno o due. Ma c’è di più, sembra che a livello regionale, queste 31 postazioni, a causa della mancanza di medici dovrebbero essere ridotte a 24, la qual cosa è al centro di una tenace resistenza che i vertici locali e provinciali hanno messo in campo per evitare questa ulteriore penalizzazione del territorio. Piero Vasapollo, in rappresentanza dell’ordine dei medici provinciale, ha annunciato che giorno 28 settembre prossimo a Crotone, presso l’Hoetl degli scogli, si terrà un’importante convegno divulgativo durante il quale saranno affrontati i temi dell’intolleranza e delle violenza che sempre più i medici subiscono, ma che servirà anche per spiegare nei dettagli la carta dei servizi. Francesco Santese del sindacato medici, esso stesso guardia medica, ha parlato delle motivazioni che spesso spingono i medici a declinare la scelta di postazioni di uno dei Comuni prima indicati, per ragioni di difficoltà ambientali, per motivi di opportunità ed ha suggerito di raddoppiare la presenza dei medici durante i turni. Ma è stato anche detto che a breve presso la sede Asl di Cirò Marina e si spera anche in altre postazioni, saranno attivate la telecamere di sorveglianza e forse anche guardie giurate che presiederebbero le postazioni sperando che le due cose possano produrre elementi di dissuasione verso eventuali atti incivili o addirittura aggressivi. Un problema quindi complesso che vede coinvolti i vertici dell’ASL regionale e provinciale, il corpo medico, ma, anche la cittadinanza onde evitare, come hanno concluso il Prefetto Zito unitamente al direttore Brisinda, “un corto circuito” sull’intera filiera medico assistenziale.
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Purtroppo l’arroganza a Ciro’Marina regna sovrana… il cittadino dovrebbe essere educato al rispetto di tutti gli operatori Sanitari…Non voglio fare di tutta un erba un fascio…ma la buona educazione e il rispetto sono gli elementi di una buona riuscita di qualsiasi progetto…Mi auguro che presto si risolvi questa situazione per la sicurezza di tutta la popolazione e per tutti i medici che decideranno di collaborare.
Non c’è bisogno di grandi riunioni, ma di piccole soluzioni:
trasferire le guardie mediche all’interno delle caserme dei carabinieri o in alternativa, istituire il servizio guardie giurate notturne all’asl.
Vedete che nessun medico rifiuterà l’incarico!!!
Rispondo al sig. Ferrari,le due soluzion e proposte sono valide ma non realizzabili,nelle caserme per regolamento del ministero degli interni devono stare solo i militari,mentre per le guardie giurate,non essendoci coperture finanziarie la vedo dura,inoltre tutto nasce da una riduzione dei trasferimenti dalla regione alle asl,pertanto siamo noi cittadini che dobbiamo comportarci bene e rispettare civicamente il servizio….