Si è svolto giorno 5 ottobre, nelle acque di Maratea l’edizione n° 13 del Campionato Italiano a Coppie (formula a nuoto).
Lo svolgimento prevede la partenza da terra e si svolge a pinne: gli atleti partono e ritornano a nuoto; la coppia in acqua può utilizzare un solo fucile, alternandosi nei tuffi (un altro fucile è consentito, ma deve essere trasportato sulla plancetta scarico ed al di sopra del livello del mare), tutto questo per esaltare la sicurezza in gara, infatti mentre uno degli atleti della squadra si immerge l’altro sorveglia che tutto vada bene dalla superfice.
Purtroppo, Giove pluvio non è stato clemente e pioggia e mare al limite della praticabilità hanno complicato il compito dell’80ina di partecipanti che, nonostante fossero tra i migliori atleti italiani, hanno dovuto sudare le c.d. sette camicie per portare al peso qualche preda, addirittura impedendo a molti di poter preparare (verificare il giorno precedente la gara la presenza o meno di pesce…) il campo di gara.
Di contro, l’organizzazione dell’evento è stato curata in maniera perfetta dall’ASD Maratea Sub Circolo subacqueo “Andrea Scoppetta e dal suo presidente protempore Andrea Fazzolari (che oltre all’organizzazione ha anche gareggiato).
L’A.S.D. Isola Ambiente Apnea era rappresentato da ben tre coppie: Vincenzo Piscitelli e Raffaele Loprete, Giuseppe Palaia e Franco (Ciccio) Calabrese, Giuseppe Mercurio e Roberto De Santis.
Alla gara ha partecipato anche un’altra coppia formata dal giovanissimo Giuseppe Liò e dal campione mondiale W.A.B.A. Antonio Macrillò facenti parte del Gruppo Sportivo di Pesca in Apnea della Lega Navale Italiana Sezione Le Castella.
Alla partenza gli atleti si sono distribuiti sul campo gara alla ricerca (spesso vana) delle prede trovate in preparazione: le condizioni meteomarine e l’acqua torbida dovuta al maltempo del giorno precedente hanno sconvolto i piani della gran parte delle coppie, infatti i carnieri non sono stati abbondanti e parecchie squadre non hanno catturato neanche un pesce… Questo deve far riflettere sulla desertificazione dei nostri mari e sulle politiche che il nostro paese sta mettendo in atto nella gestione delle risorse ambientali marine. Se circa 80 atleti (tra quelli bravi a livello italiano) hanno catturato poco meno di 23 kg di pesce (circa 300 grammi di pesce ciascuno) questo vuol dire da un lato che certamente la pesca in apnea, svolta secondo le rigide regole federali, non è così distruttiva (quindi è assolutamente obsoleto ed antistorico, ad esempio, il divieto assoluto di pesca in apnea nelle Aree Marine Protette), secondo che, probabilmente, sono da rivedere completamente le politiche di gestione e difesa dei nostri mari.
Alla fine della competizione, comunque, la bilancia ha dato il suo responso e a potersi fregiare del titolo di Campione d’Italia di Pesca in Apnea a Coppie quella formata da Raffaele Loprete e Vincenzo Piscitelli dell’ASD Isola Ambiente Apnea di Isola di Capo Rizzuto, per assurdo un’associazione che ha sede nel Crotonese dove esiste una delle Aree Marine Protette più grandi d’Italia, dove da anni esiste il divieto di effettuare pesca in apnea, quindi gli atleti di questa società, come del compaesano Gruppo Sportivo della LNI Sezione Le Castella, non possono allenarsi nelle acque di casa loro ma devono andare sul tirreno a centinaia di chilometri di distanza con tutto quello che ciò comporta in termini di costi e tempo.
Raffaele Loprete è una “vecchia-giovane volpe” del circuito (dove ha già vinto il campionato di seconda categoria oltre ad essere stato per moltissimi anni in prima categoria oltre che atleta sponsorizzato da una delle maggiori società di attrezzatura sportiva subacquea) è anche il Direttore Tecnico della società che cura con estrema attenzione tutti gli aspetti tecnici e psicologici della pesca in apnea, trasmettendo il suo enorme bagaglio di esperienza ai giovani del gruppo.
Vincenzo Piscitelli, già più volte in seconda categoria, vantando moltissime vittorie e tantissimi piazzamenti nelle gare delle selettive a cui ha partecipato fino ad ora, è un atleta attento e scrupoloso oltre che persona umile e disponibile con tutti.
Gli altri due gradini del podio sono stati occupati, rispettivamente da Diego D’Alessandro ed Ilario Amatulli del L.N.I. Mola di Bari e da Simone Ruggiero e Roberto Caprini del L.N.I. Pozzuoli.
A conferma della crescita del settore agonistico dell’A.S.D. Isola Ambiente Apnea la coppia formata da Ciccio Calabrese e Giuseppe Palaia ha raggiunto un ottimo 6° posto assoluto.
Da segnalare anche il 16° posto della coppia della L.N.I. Le Castella formata da Antonio Macrillò e dal giovanissimo Giuseppe Liò (appena 19 anni, l’atleta più giovane della competizione).
Quest’anno gli atleti dell’A.S.D. Isola Ambiente Apnea hanno inanellato risultati eccezionali, che hanno portato alla ribalta nazionale questa giovanissima società (è nata, infatti ad Agosto del 2013) e ad esempio Ciccio Calabrese non solo ha contribuito alla vittoria del campione Italiano di Pesca in apnea Luigi Puretti, facendogli da barcaiolo durante la preparazione e lo svolgimento del Campionato Italiano assoluto di pesca in apnea, ma durante i campionati di qualificazione è riuscito a guadagnarsi la promozione in 1à categoria; la squadra Giaquinta , Palaia e Mercurio si è classificata al 15° posto al campionato italiano a squadre
Il presidente dell’A.S.D. Isola Ambiente Apnea Davide Scaramuzza alla notizia della vittoria ha così commentato: “Nel 2013 un gruppo di amici con la A maiuscola decideva di percorrere insieme un cammino per dare vera dignità alla pesca in apnea con valori di lealtà, sportività, rispetto ed amicizia. Pian piano sempre più amici hanno sposato questa causa decidendo di farne parte. Non è sempre stato tutto in discesa, spesso lo sconforto ti invitava a mollare tutto, ma fortunatamente anche grazie a tutti voi siamo andati avanti. A distanza di 6 anni tracciamo un bilancio eccezionale, tanti obiettivi raggiunti e dei risultati agonistici inimmaginabili all’inizio di questo viaggio. Ieri i nostri atleti hanno raggiunto il massimo aspirabile ovvero essere i campioni d’Italia. Un traguardo importante individuale ma che è di immensa gioia anche per la Società, grazie a tutti voi che avete creduto in questa società. Un plauso a Licchio e Cece’ che sono sulla vetta d’Italia senza ovviamente dimenticare a Ciccio che è in prima categoria ed un grazie sincero a TUTTI gli atleti che fanno sacrifici e si mettono in gioco (sicuramente i risultati non tarderanno ad arrivare), ancora grazie a chi sta lavorando per la nascita di settori importanti come l’apnea e l’ambiente, grazie ancora alla nostra società gemella ovvero la Lega Navale ed a Santo. Infine un ringraziamento a tutto il Direttivo che ha dato il suo contributo affinché tutto questo si potesse avverare. Per un territorio come Isola che spesso viene accostato solamente a situazione negative che purtroppo affliggono questa terra questa è la gioia più grande”.
Il factotum dell’Associazione il vulcanico maestro ceramista Emanuel Vizzacchero, non chè (consigliere provinciale fipsas responsabile del settore attività subacquee e nuoto pinnato) ha voluto rimarcare che “dopo 6 anni di sacrifici la società isolitana è riuscita ad arrivare sul tetto d’Italia, purtroppo l’unica nota negativa è che tutti gli atleti sono ultra quarantenni, mancano i giovani, ma come sanno tutti a Isola di Capo Rizzuto lo sport della pesca in apnea è stato cancellato da due generazioni: l’istituzione di una Area Marina Protetta di 45 km di estensione ha precluso a tutti la fruizione di un bene pubblico come quello del mare, questo ha portato al fatto che, purtroppo, non avendo un campo di allenamento nelle immediate vicinanze, non possiamo avvicinare i giovani a questo bellissimo sport e tramandare le nostre conoscenze, i nostri consigli, ma soprattutto togliere i ragazzi dalla strada, dai bar e far fare sport e, chissà, far nascere nuovi campioni… Tra AMP, distanze da riva, ordinanze balneari, pozzi metaniferi ecc. possiamo dire che la pesca in apnea tra Crotone e Isola di Capo Rizzuto è stata totalmente cancellata”.
Speriamo che chi ha il potere di decidere, nel prossimo futuro si decida a cambiare questi irragionevoli regolamenti che impediscono ai giovani che vogliano avvicinarsi a questo difficile ma meraviglioso sport di poterlo fare, con delle regole precise, ma di poterlo comunque fare.