Qualcuno ha dimenticato dell’esistenza di Petilia Policastro. Non sanno che ci sono dei cittadini che soffrono, che aspettano da una vita, ormai, delle condizioni decenti per la propria città. Tutto immobile: i politici hanno dimenticato come fare il proprio lavoro – divenuto ormai propaganda perpetua – , chi sta ai piani alti tenta di salire ancora di più, prendere un grande slancio, e salire sul carro dei vincitori. O meglio potremmo definirlo come “carro del sole”, quello che Fetonte utilizzò – secondo il mito greco ripreso dalla versione di Ovidio – per provare la sua discendenza divina. Poiché Fetonte era inesperto ed avventato, gli bastò un giorno soltanto per perdere il controllo del carro: si avvicinò troppo alla Terra e ne asciugò i fiumi, bruciò le foreste e ne incendiò il suolo.
Una perfetta lettura della nostra triste situazione: organico del comune azzerato, viabilità pessima e vita dei cittadini sempre più difficile. Alcuni politici hanno dimenticato che il loro essere spudoratamente e vergognosamente menefreghisti nei confronti dei cittadini porta soltanto a far avvicinare troppo il loro carro del sole alla terra degli umili, di tutti quei lavoratori che si alzano la mattina con la consapevolezza di essere pendolari, bruciando così tutte le speranze ultime delle persone che a testa alta portano avanti la famiglia con il sudore in fronte. Ora basta, la situazione è divenuta inaccettabile e Petilia ha bisogno di maggiore attenzione. Gli effetti di Quota 100 si sono riversati negativamente sul Comune, che ha perso gran parte delle sue risorse umane, e c’è un gran bisogno quindi di interventi che possano garantire un rilancio su questo piano.
La stessa Provincia ora dovrebbe fare ciò di cui in passato o non si è occupata, o si è occupata malamente. Fare un “favore” al comune di Petilia e ai paesi limitrofi, o quantomeno, rivolgere una preghiera a tutti i cittadini che si muovono ogni giorno per lavorare, ai ragazzi che al mattino vanno a scuola – sempre se Ferrovie della Calabria lo permette non lasciando improvvisamente per strada giovani minorenni o sopprimendo inavvertitamente le corse – . Perchè sappiate che l’inverno sta arrivando, e non si può prendere a cuor leggero una situazione di tal raro disagio. Non vogliamo piangere morti, non vogliamo vedere lesi i diritti assoluti delle persone; noi vogliamo correttezza in un territorio che non conosce più questa parola da anni ed avete il dovere di ascoltare ed assistere ora la nostra città.
Petilia Policastro vuole uscire dalla melma, da un isolamento che sta portando a spaccare letteralmente la Calabria e l’Italia tutta in più pezzettini; che sta facendo ammalare inesorabilmente le persone senza poi avere, per altro, una sanità efficiente che ne garantisca le cure necessarie.
Ed infine mi preme ricordare una cosa: il carro di Fetonte venne colpito da un fulmine di Zeus cadendo così nelle acque del fiume Eridano dove annegò e fu compianto dalle sorelle Eliadi. Se ora smettessimo di fare politica per un tornaconto personale e cercassimo di cambiare subito è per caso chiedere troppo?