Pur vivendo del consenso da parte dell’elettorato, la politica nostrana avrebbe bisogno di mosse poco populistiche ma di verità. Ricerchiamo dalla nostra futura rappresentanza dichiarazioni poco piacevoli per la popolazione, quindi chiare esposizioni sulle reali condizioni economico-finanziarie in cui tergiversa l’Ente. Seppur detestabile, l’avvio di procedure di sospensione e/o revoca delle licenze, autorizzazioni, concessioni e segnalazioni certificate di inizio attività, nei confronti degli esercenti di attività commerciali e produttive che hanno debiti per tributi locali è una mossa disperata per costringere i cittadini ad adempiere al loro dovere. Da parte di chi dovrebbe andare ad amministrare la cosa pubblica ci si aspettano affermazioni lungimiranti e soprattutto volte ad educare un popolo che tante volte ha già sbagliato. Il frutto dei due dissesti finanziari, unico record nazionale da parte di Cirò Marina nell’ultimo decennio, è imputabile naturalmente alle vecchie gestioni politiche, ma noi cittadini siamo stati complici e, nello stesso tempo, fautori del misfatto. Dandone una versione semplicistica possiamo affermare che si è creato un circolo vizioso: meno entrate, meno servizi, meno entrate, ecc.
La ristabilizzazione della legalità non è semplicemente un atto da circoscrivere alla sola condotta mafiosa ma comprende il rispetto di ogni legge, trascurata fino ad oggi da un consistente numero di cittadini. Additare alla commissione prefettizia tutti mali della cittadina risulta essere, più che semplice dichiarazione politica, la furbesca trovata di un capro espiatorio. Se ci si aspettavano dalla Commissione numerosi atti di straordinaria amministrazione si è o dei sognatori o semplici mistificatori della realtà. Pur avendo pieni poteri, non ci si può aspettare grandi azioni da parte di un’amministrazione non eletta democraticamente. E’ il momento di non essere soggiogati dalla ricerca di elettori ma di fare un’analisi critica del passato per vivere tempi migliori. A causa di una mediocrità della classe dirigente è mancato il coraggio di sfidare i fondamenti ideologici di una comunità e quelle che sono diventate le sue convenzioni. Continuando ad assecondare dei comportamenti errati si rimane tra gli affidabili per il sistema, in quanto lo stesso non avrebbe ripercussioni negli anni futuri.
Non essere populisti è rischioso per chi campa di politica ma di vitale importanza per chi ci crede.
Ci vuole coraggio ed è ciò di cui abbiamo bisogno.
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Svegliatevi è ora!!!!!