Inanellato per la prima volta a Punta Alice un raro esemplare di Pettazzurro (Luscinia svecica). La stazione di inanellamento a scopo scientifico di Punta Alice continua a riservare grandi sorprese. Il Pettazzurro nidifica tra metà e fine giugno, depone 5-7 uova. L’incubazione dura circa 12-14 giorni. Schiusa quasi sincrona. L’involo avviene dopo 13-14 giorni dalla schiusa.
Durante la nidificazione frequenta ambienti caratterizzati da strato erbaceo alto e denso, macchie arbustive e tratti privi del tutto di vegetazione. In migrazione e svernamento frequenta preferibilmente zone umide d’acqua dolce o salmastra, con canneti, gruppi di salici e ontani, vicino a stagni, laghetti e fiumi oppure in boschi paludosi. Caccia gli insetti saltellando sul terreno sotto fitti cespugli.
La femmina si occupa del nido, il quale è costituito da una coppa di materiale vegetale, grossolano esternamente e più fine all’interno, in una depressione o fessura del terreno, al riparo di un elemento vegetale più consistente.
In Italia è migratore regolare, svernante. I movimenti migratori avvengono tra agosto e novembre. Il Pettazzurro è presente in Eurasia con sei sottospecie delle quali la forma nominale L. s. svecica e L. s. cyanecula interessano l’Italia. E’ specie principalmente migratrice con aree di svernamento che si estendono dal bacino del Mediterraneo alle regioni afrotropicali settentrionali e, attraverso la Penisola Arabica e l’Asia minore, giungono sino all’India. In Eurasia i territori riproduttivi sono compresi nelle zone artiche e boreali dalla Norvegia, Finlandia, Russia e Siberia.
Nel Pettazzurro c’è un notevole dimorfismo sessuale, solo il maschio presenta una vistosa macchia azzurra sul petto. La dieta base costituita da insetti, Arriva in Italia nei mesi più freddi per svernare. La specie frequenta le zone umide e i canneti. Nella sessione di cattura del 26 dicembre la visita di Matteo e suo padre Danilo ha ravvivato la mattinata con grandi emozioni.