
L’emergenza sanitaria che, in questi giorni, sta mettendo a dura prova l’Italia è destinata a durare, purtroppo, per un tempo indefinito. Il contagio ha colpito maggiormente alcune regioni italiane, soprattutto al Nord, ma non risparmierà di certo le regioni del Sud, compresa ovviamente la nostra Calabria. Sappiamo tutti la situazione disastrosa nella quale versa ormai da anni la sanità calabrese a causa della gestione scellerata, prima della politica e poi dei vari commissari governativi che si sono succeduti negli anni con lo scopo risollevare il nostro sistema sanitario regionale. Una gestione commissariale che, ahìnoi, si è rivelata nel tempo fallimentare in ogni sua scelta, con la conseguenza che la spesa sanitaria è aumentata e i servizi sanitari peggiorati notevolmente. La Calabria, quindi, nelle prossime ore e nei prossimi giorni si troverà inevitabilmente ad affrontare l’emergenza Covid-19 con mezzi e strutture che negli anni si sono dimostrate non altezza per far fronte a situazioni sanitarie ordinarie: è lecito pensare, allora, che queste non saranno sufficienti e idonee per affrontare una situazione emergenziale come quella che stiamo vivendo. Ecco perché, come Partito Socialista Italiano di Caloveto, insieme al Circolo dei Giovani Socialisti “ Sandro Pertini” di Caloveto, sentiamo il bisogno di unirci a tutti coloro che in queste ore stanno chiedendo a gran voce la riapertura dell’ospedale “V. Cosentino” di Cariati, chiuso dalla gestione commissariale Scopelliti negli anni 2010-2014. Chiediamo inoltre, a coloro che spingono per l’apertura straordinaria dell’ospedale cariatese, soprattutto a sindaci del territorio, di non fermarsi alla semplice invocazione e richiesta di apertura ma di andare oltre e di mettere in campo tutte le azioni concrete possibili affinchè si possa davvero giungere alla riapertura della struttura. Non c’è bisogno infatti di ricordare che l’attività dell’ospedale di Cariati non solo permetterebbe di avere immediati spazi per affrontare l’emergenza Coronavirus ma ritornerebbe a dare assistenza sanitaria all’intero basso jonio cosentino e ai territori limitrofi. Facciamo in fretta, perché il virus corre e noi dobbiamo essere pronti.