
Tuttavia gli sforzi sostenuti dal governo e che hanno ricevuto il plauso dalle maggiori autorità internazionali, potrebbero fungere da traino per l’industria rendendola pronta a decollare.
La diffusione del coronavirus ha inferto un duro colpo all’economia del paese ovvero il terzo più grande dei 19 paesi che usano l’euro poiché le autorità hanno dichiarato che il numero dei morti è superiore alle mille unità e che le infezioni hanno superato di gran lunga la cifra di 13.000 relegando l’Italia al secondo posto dopo la Cina.
Si dice tra l’altro che la crisi sanitaria abbia interrotto il commercio in termini di esportazione di un paese che è il quinto mercato al mondo. I voli sono già stati fermati e lo steso dicasi per l’intero comparto delle attività commerciali.
Il ripristino degli scambi commerciali dell’Italia
Tra i paesi con casi di coronavirus, l’Italia è quella con cui molte aziende come ad esempio quelle turche hanno maggiori difficoltà, ha dichiarato Mustafa Şenocak, presidente dell’Associazione degli esportatori di prodotti in pelle e cuoio del paese orientale. Gli ordini in Italia sono infatti stati tagliati come con un coltello molto affilato.
Il commercio bilaterale della Turchia con l’Italia è ammontato a quasi $ 19,7 miliardi nel 2018, prima che scendesse a $ 17,9 miliardi l’anno scorso. Le esportazioni nel gennaio di quest’anno sono aumentate invece del 9,2% anno su anno a $ 887 milioni, mentre le importazioni hanno raggiunto $ 623 milioni.
Merci del settore automobilistico, beni di prima necessità e prodotti per l’industria secondaria, tessile, acciaio e sottoprodotti guidano le esportazioni verso l’Italia, mentre macchinari, dispositivi elettronici, mezzi di trasporto, metalli e prodotti chimici rientrano nelle importazioni.
Ci sono tra l’altro circa 1.500 aziende con capitale italiano che operano in Turchia. Si dice che il paese abbia fatto un investimento di circa 3,7 miliardi di dollari in Turchia tra il 2002 e il 2019 e che è secondo solo ai Paesi Bassi.
Il ripristino degli scambi commerciali con la Turchia una volta che l’emergenza Covid -19 sarà alle spalle, rappresenteranno dunque il primo grande passo verso nuovi e remunerativi traguardi commerciali dell’Italia.
Il coronavirus e il boom dei giochi online
Per il momento è tutto fermo e sono pochissimi i comparti che con il coronavirus ne hanno tratto dei sostanziali vantaggi; infatti, i giochi online stano vivendo un boom proprio perché tante sono le persone costrette a rimanere in casa in ottemperanza alle restrizioni imposte dal Premier Conte. I casinò con soldi veri sono soltanto un esempio di ciò che attira gli italiani in questo momento difficile in attesa che tutto ritorni alla normalità e che l’economia nazionale decolli di nuovo. Giocare ma in modo responsabile, ci si potrebbe infatti divertire, rompere la routine quotidiana dettata dall’isolamento forzato in casa e perché no raccogliere qualche buona somma nel proprio account del casinò online scelto.
L’attesa potrebbe durare fino a giugno
Ci sono serie contrazioni negli ordini delle aziende che intrattengono rapporti commerciali con l’Italia, in questo periodo in cui il coronavirus dilaga e fa tante vittime.
Gli ordini recenti potrebbero infatti essere mestamente annullati. Inoltre si prevede una grave contrazione del volume degli scambi e per il momento non ci sono suggerimenti per una soluzione ottimale.
L’attesa per un decollo dell’economia potrebbe tra l’atro durare fino a giugno e le valutazioni saranno fatte a seconda della situazione che si presenterà in questo mese di inizio estate.
Le preoccupazioni persistono sul fatto che la stessa situazione potrebbe essere vissuta anche in altri paesi, e in modo particolare nel settore dell’industria automobilistica. Se tuttavia l’Italia risolverà il problema legato al Covid -19 entro il 3 aprile, ovvero la data del primo decreto del governo Conte, l’industria automobilistica potrebbe fungere da traino per un nuovo e significativo decollo dell’intera economia italiana.
I suddetti benefici potrebbero tra l’altro derivare dal fatto che altri stati europei saranno in netto ritardo per aver sottovalutato il propagarsi del coronavirus, preoccupandosi soltanto di isolare il bel paese per paura di essere contagiati!
A margine è altresì importate sottolineare che gran parte dell’economia italiana è frutto dell’imprenditorialità delle industrie del nord-est per cui una volta che questa zona dell’Italia sarà completamente libera dal coronavirus , c’è da giurarci che le industrie in essa ubicate saranno pronte a decollare e a sbaragliare a tutto tondo la concorrenza.