
Sono
diverse le iniziative a tutela dei sanitari messe in campo negli ultimi
a livello regionale, come la decisione di voler effettuare i tamponi a
tutti gli operatori, anche asintomatici. Un’operazione necessaria se si
vuole vincere quella che è diventata una vera e proprio guerra contro il
virus. E per essere incisivi davvero, bisogna affrontare in modo
adeguato tutte le battaglie a livello territoriale. Nei giorni scorsi
abbiamo comunicato di non avere il materiale necessario per poter
accogliere i pazienti nei nostri studi, non siamo stati forniti di
idonei “dpi”, dispositivi di protezione individuale, ed essendo tra i
più esposti in questo periodo particolarmente critico, l’unica cosa
possibile era quella di assistere telefonicamente i nostri pazienti, a
tutela nostra e soprattutto della collettività. Allo stesso tempo il
nostro senso di responsabilità ci ha spinti ad andare oltre, senza
aspettare ulteriormente. Privare anche un singolo cittadino del proprio
medico di famiglia sarebbe una sconfitta per tutti, soprattutto in
questo particolare momento storico. Far lavorare in sicurezza i sanitari
è interesse dell’intera comunità. A livello nazionale i dati parlano
chiaro,dei 3000 (tremila) operatori sanitari contagiati con 9 decessi
ben 5 sono medici di famiglia.Restiamo
convinti del fatto che la cosa più importante in un sistema sanitario
rimangono i modelli organizzativi: non si possono inventare senza tenere
conto delle competenze. Le ultime mascherine consegnate alla nostra
Azienda Sanitaria Provinciale andavano restituite alla Protezione Civile
in quanto non erano in grado di garantire il lavoro in sicurezza. E’
molto importante costituire un coordinamento del Covid 19 che parta dal
territorio per evitare infettati. Accogliamo con grande soddisfazione la
notizia con la quale si annuncia il tampone per tutti i sanitari, allo
stesso tempo sarebbe fondamentale dotare tutti i soggetti positivi del
cosiddetto “saturimetro”, uno strumento capace di identificare se
l’infezione di una persona colpita da Covid 19, anche se asintomatica,
si sta evolvendo in una polmonite o meno, intervenendo il prima
possibile ed evitando complicazioni ulteriori. L’invito principale,
infine, è quello di rimanere a casa e spostarsi solamente per casi di
necessità.
Giuseppe VarrinaSegretario Provinciale Fimmg Crotone