
Giorni difficili e surreali, quelli che stiamo vivendo. Improvvisamente il mondo si è fermato, per colpa di una particella microscopica e malefica, che ancora nessun farmaco si è reso ufficialmente efficace per distruggerla. Questo agente infettivo sconosciuto riesce a trasmettersi tra le persone così velocemente che è riuscito ad arrivare in ogni angolo del mondo, superando ogni confine.
Tra ansia, dubbi e preoccupazioni, il virus Sars-Cov2 continua ad espandersi.
La diffusione dell’epidemia Covid-19 è seriamente complessa: il contagio porta alla manifestazione dell’infezione in quasi la metà dei casi dei quali, c’è chi rimane asintomatico, chi presenta sintomi simil-influenzali e chi, purtroppo, sviluppa polmoniti gravi e spesso letali. Dai dati che attualmente conosciamo il contagio può avvenire sia dai soggetti pre-sintomatici e sia da portatori non sintomatici. Siamo tutti ignari di quello che potrà essere il nostro destino, viviamo tutti in una misera e grande frustrazione. Abbiamo paura di ammalarci e abbiamo paura di esaurire i nostri viveri, e tutto questo porta ad unico e grande stress. Ma sarebbe bene fare delle riflessioni su questo periodo davvero sconcertante. Cerchiamo intanto di mettere in atto la nostra capacità di adattamento, proprio come facevano i nostri nonni. Ai tempi dei nostri nonni ci si ammalava di meno, e non solo perché il cibo era più sano e biologico, ma anche perché difficilmente affrontavano i loro giorni difficili e, purtroppo, anche di carestia, con stress cronico. Tutti noi facciamo uso e abuso di questa parola – “che stress!”- quante volte lo diciamo e quante volte la stiamo pronunciando in questi giorni, perché siamo a casa, costretti a non lavorare, i pensieri diventano più intensi e le preoccupazioni si sovrappongono. Non pensiamo neanche un po’ quanto tutto questo possa rendere più vulnerabile la nostra salute, proprio adesso che non possiamo neanche permettercelo. Ormai siamo abituati a vivere la nostra quotidianità portandoci questa condizione di stress cronico al punto che diventa parte integrante della nostra vita, e ci risulta difficile qualsiasi cosa che facciamo. Dobbiamo inoltre sapere che in seguito alla percezione di un evento stressante, c’è una cascata di cambiamenti nel sistema nervoso, cardiovascolare, endocrino e immunitario. Questi cambiamenti costituiscono la risposta allo stress e sono generalmente adattativi, almeno nel breve termine : nel corpo gli ormoni dello stress vengono rilasciati per rendere disponibili le riserve di energia che occorrono per affrontare lo stimolo stressante. La risposta allo stress, in acuto, include soprattutto l’attivazione del sistema immunitario. Ma se la risposta acuta allo stress diventa disadattiva e viene ripetutamente o continuamente attivata, parliamo quindi di stress cronico. Questo succede alla maggior parte di noi, che non sappiamo rallentare le nostre vite, non sappiamo gestire gli eventi quotidiani, non sappiamo sviluppare resilienza, e il nostro corpo comincia a produrre livelli più elevati di cortisolo, l’ormone dello stress. Lo stress cronico riduce i linfociti del corpo, i globuli bianchi che ci aiutano a combattere le infezioni. Più basso è il livello dei linfociti, maggiore è il rischio di contrarre e trasmettere un virus.
Alla luce di ciò, si consiglia di praticare specifici esercizi e tecniche di rilassamento concentrati sulla respirazione. Il respiro scorretto può peggiorare la vita, pertanto esercitarsi a respirare meglio aiuta a rimuovere le impurità, le tensioni emotive e i pensieri negativi, attenua lo stato di ansia e di nervosismo. Controllando il respiro evitiamo di andare in iperventilazione. Quando una persona respira troppo rapidamente, emette un eccesso di anidride carbonica e consuma più ossigeno. Questo genera vertigini, ansia o attacchi di panico. Adattiamoci quindi come i nostri nonni, se abbiamo la fortuna di chiedergli come si fa, facciamolo e cerchiamo anche di compiere atti di amore prendendoci cura di tutto ciò che prima ci veniva difficile, curiamo le nostre piante e i nostri animali. Dobbiamo fare tutto con entusiasmo e coinvolgimento e, ribadisco,cerchiamo di sviluppare resilienza.
Visto che non abbiamo la possibilità di andare a fare la spesa tutti i giorni, quando ci capita non compriamo cibo spazzatura, piuttosto prediligiamo gli alimenti meno idratati che si conservano di più, non acquistare dolci confezionati ma piuttosto sostituirli con quelli preparati in casa tenendo conto della scelta degli ingredienti giusti. Se sei tra coloro che hanno sospeso l’attività lavorativa, cerca di mantenerti attivo: continua a svegliarti, lavarti e vestirti come se dovessi andare a lavoro. Dedicati al giardinaggio e a mettere in pratica consigli di attività e ricette salutari, accompagna la tua alimentazione con un buon integratore di medicina naturale che aiuta a supportare e proteggere le tue difese immunitarie.
Concludendo, uno spunto di riflessione dalla letteratura:
E la gente rimase a casa
E lesse libri e ascoltò
E si riposò e fece esercizi
E fece arte e giocò
E imparò nuovi modi di essere
E si fermò
E ascoltò più in profondità
Qualcuno meditava
Qualcuno pregava
Qualcuno ballava
Qualcuno incontrò la propria ombra
E la gente cominciò a pensare in modo differente
E la gente guarì
E nell’assenza di gente che viveva
In modi ignoranti
Pericolosi
Senza senso e senza cuore,
Anche la terra cominciò a guarire
E quando il pericolo finì
E la gente si ritrovò
Si addolorarono per i morti
E fecero nuove scelte
E sognarono nuove visioni
E crearono nuovi modi di vivere
E guarirono completamente la terra
Così come erano guariti loro.
( Kitty O’Meary 1839- 1888)
Ma questo accadde oltre 200 anni fa!