
Sono passati 90 giorni circa dall’inizio della pandemia che oggi ha contagiato più di 800.000 persone in tutto il mondo. Considerando questi solo i numeri ufficiali, una stima prudenziale parla nella realtà di cifre quattro volte superiori.
Il portale che raccoglie i dati in tempo reale è pubblicato dalla prestigiosa istituzione americana Johns Hopkins University & Medicine, dove accanto al numero totale dei contagiati, viene evidenziato anche l’impietoso crescere dei decessi che sta per raggiungere la soglia dei 40.000 in tutto il mondo.
Su quest’ultima cifra, purtroppo si nota che circa il 29% dei morti totali nel mondo sono attribuiti al nostro Paese, mentre ad esempio la Spagna in piena accelerazione di contagi e di emergenza, comunque non supera il 21% di decessi sul totale.
Questi numeri pongono diversi interrogativi.
Perché in Italia così tanti morti, mentre ad esempio la Germania, a noi vicina solo geograficamente, registra solo il 2% dei morti sul totale con quasi 70.000 contagiati? Perché la Corea del Sud solo lo 0,40% (meno dei morti di una influenza stagionale che sta su circa l’1%)? Che cosa non ha funzionato nel sistema Italia?
#ottotorrisullojonio
E’ presumibile che l’alto tasso di mortalità evidenziata in Italia, specialmente nelle zone rosse della padania, va imputata al costante indebolimento del sistema respiratorio subito dagli abitanti a causa del persistente smog a cui sono sottoposti da lungo tempo
L’Italia da quello che si dice ha solo iniziato prima… Vedremo!