
Il dramma coronavirus è ormai una questione che riguarda tutto il mondo e in particolare l’Italia . Il coronavirus non è andato ad intralciare solo la salute e la sanità del paese ma anche i rapporti umani e sociali . E chi mai si sarebbe aspettato che in un paese come l’Italia si sarebbe scatenato questo caos ? L’Italia infatti è quel paese caloroso ed affettuoso che mai avrebbe voluto privarsi di gesti o valori ritenuti ormai scontati come il bene comune . L’Italia è quel paese in cui se esci fuori per un caffè o sei tu ad offrirlo o sono gli altri a farlo . L’Italia è quel paese in cui la domenica , qualsiasi caro amico si incontri , lo si invita a pranzo per stare insieme . L’Italia è quel paese in cui ci si aiuta l’un l’altro senza mai essere egoisti . L’Italia è questo e molto altro e per questo si fa più fatica a stare lontani . Il coronavirus , come tutte le vicende che segnarono il corso della storia , diventerà parte integrante di chi l’ha vissuto , infatti , segnerà le relazioni personali , i sentimenti , la fiducia verso il prossimo e ci farà apprezzare ancora di più i valori che una volta consideravamo scontati . Rispettare le misure date dal governo però è fondamentale per tutto il mondo . ll coronavirus sta modificando parecchio le nostre abitudini . Tra le raccomandazioni in vigore in questo periodo: evitare gli assembramenti, le strette di mano e tenersi a distanza dalle altre persone. Precauzioni assolutamente corrette dal punto di vista sanitario ma scombussolanti per i rapporti sociali . Proprio per questo c’è chi ha resistito e chi purtroppo no . Difficile cambiare le nostre abitudini. Dobbiamo comprendere che prima di poterci riabbracciare dobbiamo combattere insieme per poi riabbracciarci più forte in futuro , per questo dobbiamo fare il possibile per rispettare le raccomandazioni . Se poi ci ragioniamo un po’ su le relazioni sociali sono il motore di tutto : senza esse si andrebbe a sconvolgere la nostra vita personale ma anche l’economia in quanto per funzionare ha bisogno di rapporti sociali e fiducia . Questo dramma ha colpito anche la scuola e soprattutto noi alunni . Per rispettare le normative e garantirci comunque la prosecuzione dei nostri studi , le lezioni non si svolgono più nelle aule bensì online e sia professori che alunni si stanno impegnando affinché questa situazione sia il più normale possibile . Questo è un fattore sicuramente positivo per l’andamento scolastico ma negativo per noi alunni in quanto , la scuola non è solo luogo di studio e apprendimento , la scuola è quel luogo in cui l’amicizia è fattore trainante per godersi a pieno ogni aspetto di essa . A tutti noi manca la schiettezza dell’amicizia , lo sguardo , la pacca sulle palle , il sorriso , l’essere spontanei . Le amicizie che si creano tra i banchi infatti non rimarranno solo un vago ricordo ma saranno amicizie che ci accompagneranno per tutta la vita e , tutto quello che accade a scuola , bello o brutto che sia , ti ritornerà in mente e ti strapperà un sorriso o una lacrima . La frase “andrà tutto bene” è l’unico filo di speranza a cui in tempi bui come questi ci stiamo attaccando ma in realtà io in questo ci vedo due fattori positivi : la riduzione dell’inquinamento che come sappiamo stava anch’esso rovinando il pianeta terra ; la più concreta empatia con cui usciremo da questa situazione . Tutti potremmo uscire infatti migliorati da questa tragedia : più empatici , più consapevoli che un abbraccio o un sorriso possano far star bene , e anche più orgogliosi di un sistema sanitario che per anni è stato denigrato ma che ora è l’unica cosa alla quale ci affidiamo per sopravvivere . Questa situazione ci ha portati tutti sullo stesso piano senza distinzione di bianchi o neri , poveri o ricchi , ma tutti impotenti di fronte al virus e tutti devastati dalla lontananza dai propri cari : nonni lontani dai nipoti , genitori lontani dai figli . Di relazioni sociali viviamo non ce ne accorgiamo , ma sono fondamentali . Prima di essere lavoratori o alunni , siamo umani . La nostra felicità dipende certamente dal reddito, ma soprattutto dal numero di strette di mano sincere e dalla qualità delle relazioni sociali che riusciamo a costruire. Un valore, quello delle relazioni sociali, da non dimenticare, quando l’economia tornerà a girare . Molto di impatto è stata per me la frase di Papa Francesco durante la sua benedizione a causa dell’epidemia : “Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti”
Bravissimo Natale
da persona adulta ho letto con piacere le tuerighe sarebbe bello e importante se lo leggessero moltiragazzi
Bravo Natale, considerazioni veritiere e toccanti. In effetti avevamo forse dimenticato certe cose, i rapporti umani soprattutto, perchè presi da mille altre cose e dagli impegni pressanti di tutti i giorni. Sempre e costantemente connessi con il mondo intero fino a dimenticare il prossimo, che non è solo quello indicato dal Vangelo ma il prossimo fisicamente a noi vicino. Cordialmente