Da quando è nata l’Associazione Diversi Ma Uguali KR, sua priorità è sempre stata la qualità della vita e il benessere delle persone con disabilità. In questo periodo di crisi sanitaria la tutela delle famiglie con disabilità è l’aspetto fondamentale dei nostri interventi, affinché queste non vengano lasciate da sole.
Pertanto abbiamo inoltrato una richiesta alla dirigenza dell’ASP territoriale per porre l’accento sulla tematica inerente la sospensione delle attività riabilitative, consci che gli Art. 47 e 48 del Decreto Cura Italia abbiano sospeso le attività di tutti i centri semiresidenziali a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario per persone con disabilità, ma che conferiscano alle Aziende Sanitarie Locali il diritto di accordarsi con gli enti gestori per attivare interventi non differibili in favore delle persone con disabilità. Abbiamo chiesto per i nostri associati e per tutte le persone che lo ritengano opportuno, la possibilità di seguire riabilitazione domiciliare con terapisti in modalità smart working, in modo da azzerare il rischio infettivo e da non creare disagi per i fruitori del servizio, tenendo conto della loro condizione immunitaria e delle patologie secondarie che li rendono già fragili clinicamente.
Purtroppo la risposta tarda ad arrivare.
Allora abbiamo pensato di fare da soli, con il sostegno di professionisti che, su base volontaria, hanno messo a disposizione le loro competenze.
Questa volta parliamo di un gruppo di imprenditrici del settore dell’educazione, operanti in città e da poco riunitesi in una associazione, UNI.NIDI Crotone, comitato in rappresentanza degli asili nido e aderente all’Associazione datoriale Fenimprese Crotone.
Grazie ai loro interventi video i nostri bambini stanno lavorando a casa, con le loro famiglie, coinvolgendo fratelli e sorelle, per rallentare il processo inesorabile di regressione che li sta interessando da quando non seguono le loro terapie riabilitative.
Ancora una volta la collaborazione con i privati diventa una solida base per la riprogettazione delle attività.
Ci auguriamo di non dover sostituire il pubblico con il privato ancora a lungo, perché ormai la fase critica dovrebbe essere superata e dovremmo esserci abituati a convivere con una nuova realtà. Questo è il momento della progettazione, non è più possibile navigare a vista, soprattutto per le istituzioni.