
Lo sproloquio di Vittorio Feltri contro i meridionali “ inferiori”, sostenuto e spalleggiato con finto pudore da quel ridicolo Mario Giordano, che è così goffo e banale nel tentativo di scimmiottare un giornalista, lui si come Gianfranco Funari, non è solo l’esternazione di un povero alcolista incontinente, che pure nutre intimamente sentimenti comprovati di avversione non solo verbale nei confronti dei brutti, sporchi, e cattivi extracomunitari e quando non ci sono quest’ultimi si ricorda di detestare anche i terroni Calabresi, Lucani, Campani, Siciliani, Pugliesi, ma è ancora una volta il tentativo di un sistema Fascio-Leghista- Berlusconiano, che gli ha chiesto di immolarsi, facendogli rinnegare anche quel minimo di identità giornalistica che si era guadagnato quando non era ancora assoggettato ai fumi dell’alcol, al solo scopo di distrarre l’opinione pubblica dallo sfacelo e dal tracollo della classe dirigente dei geni della regione Lombardia in tempi di corona Virus.
Allora io mi chiedo, se un uomo è disposto a “zerbinarsi” a questo livello, intendo a prostarsi alla volontà dei suoi padroni ( politici e editori) e perdere ogni dignità di essere umano e di giornalista, vale veramente la pena di argomentare le sue stupidaggini e fare un favore a chi vuole che se ne parli?
No, sono certo che le persone intelligenti ne converranno che non ne vale la pena, appunto …le persone intelligenti, con un minimo di amor proprio, non quelli veramente “inferiori” che animati da chissà quale senso di rivalsa, nel sud Italia, votano Lega.
Per non dimenticare, Meloni e Salvini lo avevano proposto come Presidente Della Repubblica nel 2015. Lo so…vi viene difficile da credere.
Io credo che lo sproloquio di Feltri sia dovuto al suo stato confusionale. Una persona di buon senso, e nel pieno delle sue facoltà mentali, non avrebbe detto quelle cose. Forse ha dimenticato che, nello specifico, proprio la Calabria ha dato il nome all’Italia e che, in fin dei conti, sono stati, e sono ancora, i meridionali, che hanno fatto grande il Nord. Non dovrebbe dimenticare, questo leccastivali filoleghista, che quell’orologio che porta al polso sarebbe un inutile ferrovecchio se quell’essere “inferiore” che risponde al nome di Luigi Lilio, una delle più grandi menti che l’Umanità ricordi, non avesse inventato e riformato il calendario e il tempo cordialità