
In vista della nuova domanda per l’assegnazione dei buoni speda covid19, la mia proposta, commenta Ercole Caligiuri de “I Demokratici”, è quella di ridefinire i requisiti già fissati in precedenza dalla Commissione Straordinaria, al fine di ampliare la platea dei beneficiari dei buoni spesa.
L’idea proposta potrebbe essere valutata e realizzata attraverso l’assegnazione di una parte dei 65.906 mila ancora inutilizzata, concedendo così il beneficio anche a coloro che hanno richiesto e “non ancora percepito”, altri sussidi all’inps.
Si potrebbe prendere spunto dai Comuni limitrofi i quali hanno erogato i buoni spesa anche ai possessori di partita iva, ai lavoratori in cassa integrazione, percettori di pensione sociale e del reddito di cittadinanza tenendo sempre conto del bilancio familiare e fissando un tetto massimo a cui fare riferimento.
Mi chiedo se in questa situazione di emergenza globale, la sola modalità d’asporto per i titolari dei bar possa essere sufficiente a sostenere le spese per la gestione dell’attività, se un parrucchiere che rimarrà chiuso fino al 3 giugno riesca a coprire tutte le spese o se i commercianti riescono a gestire l’attuale crisi in cui versano gli esercizi commerciali.
Rivolgendomi alla Commissione Straordinaria con l’intento di aver dato spunti positivi, voglio ricordare le parole di Giacomo Pederbelli “Chi governa con dignità, tutela la dignità del popolo”.