“Il decreto Cura Italia bis, deve necessariamente prendere in considerazione le proposte avanzate dalla ministra all’Agricoltura Teresa Bellanova, per consentire alle aziende di salvaguardare la produzione agricola nel nostro Paese in tempi di emergenza COVID-19.”
A sostenerlo in una nota è Michele Rodi, consigliere regionale Acli terra Calabria, secondo il quale la ministra ha ben interpretato le difficoltà che vivono le aziende agricole attuando scelte indispensabili per intraprendere percorsi strutturali, che diano risposte a una platea ampia e che prevedono proroghe dei permessi di soggiorno temporanei per i lavoratori agricoli, lotta al caporalato anche mediante la regolarizzazione, facilitazione delle assunzioni di lavoratori al momento inoccupati.
“Manca la manodopera nella raccolta dei campi e le aziende non possono lavorare se non sono messe nelle condizione di agevolare i percorsi di assunzione. L’agricoltura è l’anello principale di una catena che in questi mesi non si è mai fermata, garantendo approvvigionamenti in maniera costante nonostante difficoltà evidenti. Siamo tutti grati a chi si è preso e continua a prendersi cura della salute delle persone con senso di abnegazione e responsabilità assoluta,ma dobbiamo esserlo anche nei confronti di chi, attraverso mansioni umili, sta garantendo al Paese un bene essenziale come il cibo: la filiera alimentare non ha interrotto un solo giorno di lavoro nonostante le criticità del settore. La difficoltà di reperimento della manodopera o la difficoltà di gestione delle pratiche amministrative” continua Rodi “ non può mettere in ginocchio le lavorazioni e la raccolta dei prodotti. Non si possono sottovalutare lavoro e investimenti di anni, la vita stessa delle imprese e la sicurezza occupazionale di milioni di lavoratori. È necessario investire sulle aziende del settore facendo sì che chi percepisce il reddito di cittadinanza possa avere la possibilità di dedicarsi al lavoro nei campi come anche chi è beneficiario di altri sussidi o ammortizzatori sociali.”
La giusta sinergia tra Governo, Associazioni, aziende e lavoratori è la chiave di risposta per fronteggiare al meglio una fase 2 che vedrà essere messa a dura prova l’economia dell’intero Paese.