Nell’anniversario della strage di via Fani (16 marzo 1978), nella quale furono assassinati dalle Brigate Rosse i cinque uomini della scorta di Aldo Moro, allora presidente della Democrazia Cristiana, l’uomo del “compromesso storico” (ricordiamo chefu rapito mentre si stava recando in Parlamento dove si votava la fiducia al primo governo con il sostegno dei comunisti) poi ucciso il 9 maggio dopo 55 giorni di prigionia, vogliamo ricordarlo sotto un aspetto ancora poco conosciuto: quello di “Padre dell’Educazione Fisica” nell’Italia repubblicana.
Aldo Moro è stato Ministro della Pubblica Istruzione a Viale Trastevere con i Governi Zoli e Fanfani dal 19 Maggio 1957 al Giugno del 1959 ed è stato anche l’estensore della Legge N° 88 del 7 febbraio 1958, che è stata certamente una pietra miliare nella sua storia, in particolare nel periodo della ricostruzione dell’Italia nel dopoguerra.
In quel decennio furono istituiti i corsi dell’ISEF Statale di Roma(1952), Istituti Superiori per la preparazione dei docenti di Educazione Fisica, e subito dopo, nel 1955, il CIO assegnò all’Italia i Giochi Olimpici da disputarsi a Roma nel 1960. Intanto nel 1954 era nato il Servizio Centrale di Educazione Fisica e Sportiva presso il Ministero della Pubblica Istruzione. Come si vede, questi sono tutti eventi che, sommati alla Legge “Moro” del 1958, resero il periodo denso di novità e attività a favore dell’Educazione Fisica, con aperture notevoli allo sport scolastico.
La Legge “Moro” divenne di fatto, per l’introduzione dell’attività sportiva scolastica, la più imponente, duratura, partecipata e coinvolgente preparazione della gioventù sportiva ai Giochi Olimpici del 1960, poi tramutatasi in una preziosa eredità per la gioventù sportiva del nostro Paese. Il periodo che si apre con la Legge “Moro” è infatti fra i più positivi che si ricordino per l’Educazione Fisica: ha contribuito alla piena ricollocazione dell’insegnamento fra quelli curriculari, anche per le nuove leve dei docenti provenienti dall’ISEF statale di Roma e dagli ISEF pareggiati che iniziarono a diffondersi proprio dal 1958.
La Legge del 7 febbraio 1958 disciplina in forma organica tutta l’Educazione Fisica, con il riconoscimento della materia come obbligatoria, organizzata in squadre maschili e femminili, prevedendo esercitazioni complementari di avviamento alla pratica sportiva e l’istituzione dei Gruppi Sportivi Scolastici, che grazie all’azione non secondaria del CONI di Giulio Onesti istituirono dunque nel 1968 i Giochi della Gioventù e in seguito decretarono il rilancio dei Campionati Studenteschi.
Vi è stabilita l’organizzazione di un apparato funzionale a garantire la gestione dello sport scolastico a livello ministeriale, con l’Ispettorato Centrale di Educazione Fisica formato da cinque Ispettori e con un livello periferico in ogni provincia alle dipendenze del Provveditore agli Studi per l’organizzazione e il coordinamento del Servizio di Educazione Fisica.
Vi sono inoltre stabiliti il ruolo organico dei docenti con 18 ore di insegnamento settimanali e l’abilitazione per concorso all’insegnamento. L’idea del legislatore era di riordinare l’assetto dell’Istituto Superiore di Educazione Fisica statale di Roma dandogli uno Statuto, cui tutti i successivi ISEF si sarebbero rifatti; è noto che questi Istituti hanno determinato la storia dell’Ed. Fisica in Italia per quaranta anni, preparando generazioni di docenti di questa materia, con un giusto connubio tra materie teoriche e pratiche.
Cosa rimane oggi della Legge “Moro”?
Escludendo le due ore settimanali di lezione, negli ultimi venti anni è rimasto ben poco della sua intelaiatura. Le ore di avviamento alla pratica sportiva, da 24 al mese si sono ridotte drasticamente. Inoltre, l’Ispettorato Centrale di Educazione Fisica, che per anni ha vegliato sulle numerose problematiche della nostra materia (si pensi solo a quello delle palestre, spesso mancanti) e sul corretto utilizzo dello sport a livello scolastico, nel 1999 è stato sostituito dalla Direzione Generale per lo Studente per le politiche giovanili e per le attività sportive. Gli Istituti Superiori di Educazione Fisica nel 1998 sono stati sostituiti da Facoltà e Corsi di laurea di Scienze Motorie, con notevoli differenze tra Università e con indirizzi spesso lontani dalle esigenze della scuola, mentre l’ISEF era nato originariamente per formare i docenti di Educazione Fisica. La legge di stabilità 190/2014 ha modificato la struttura dell’organizzazione territoriale stabilendo un forte ridimensionamento della figura del Coordinatore provinciale.
Riteniamo che la Legge “Moro” non rappresenti solo un passato che non esiste più, piuttosto sia la radice profonda di un presente vivo, dove l’Educazione Fisica, nell’era della pandemia, della sedentarietà e della realtà virtuale, attraverso i docenti di Educazione Fisica, da risposte concrete alle aspettative delle famiglie e alle esigenze delle ragazze e dei ragazzi dalla scuola dell’infanzia e primaria alla scuola secondaria di I e II grado.
Dello stesso 1958 è l’introduzione, sempre per opera di Aldo Moro, dell’insegnamento dell’Educazione Civica in ogni ordine e grado scolastico, insegnamento che, dopo la sua eliminazione nel 1990, a distanza di trenta anni viene nuovamente invocato come strumento essenziale di educazione dei giovani ai valori della nostra Costituzione. Sappiamo quanto l’Educazione Fisica possa assecondare quella Civica: il rispetto delle regole, il lavoro solidale in squadra, il senso di amicizia e di sana competizione, l’organizzazione sistematica del lavoro, il rispetto della natura e via discorrendo sono i valori intrinseci alla nostra materia. Anche questa riflessione ci porta a vedere Aldo Moro come un “Ministro per i giovani”, avendo dato vita a un progetto unitario per la loro formazione integrale.
In conclusione vogliamo ricordare alcune frasi di Aldo Moro:
“Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere”.
Moro è stato un martire della democrazia, sommo interprete della cultura del dialogo e della tolleranza. Egli infatti sosteneva che, quando ci si confronta tra forze diverse “quale che sia la posizione nella quale ci si confronta, qualcosa rimane di noi negli altri e degli altri in noi”.
Sentiamo il dovere di mantenere vivo il suo ricordo e quello dei fatti che lo hanno visto protagonista: sarebbe opportuno che le nuove generazioni conoscano la Legge N° 88/1958 sull’Educazione Fisica e la storia di chi ha lottato a costo della vita per costruire un Paese di diritti e di partecipazione democratica.
Per questi motivi facciamo appello a tutti i Docenti di Educazione Fisica, affinchè il 20 Maggio 2020 dedichino la videolezione di Educazione Fisica ad Aldo Moro “Padre dell’Educazione Fisica” nell’Italia repubblicana.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo scorso 9 maggio ci ha detto: “Nel riscoprire il pensiero, l’azione, gli insegnamenti di Moro, ritroveremo anche talune radici che possono essere preziose per affrontare il futuro”.
La sua lezione è viva ancora oggi, i valori per cui si è battuto sono a fondamento della vita civile e sociale del nostro Paese; lavoriamo per continuare a dare loro forza, per rinnovarli e per trasmetterli alle giovani generazioni, affinché li riconoscano e non li disperdano.
Teresa Gulino – Docente di Educazione Fisica L. S. “Filolao” Crotone
Gino Sisca – Docente di Educazione Fisica I.I.S. “Pertini” Crotone
Mario Curcio – Docente di Educazione Fisica I.C. Cotronei (KR)
Raffaele Villaverde Laureando in Scienze Motorie
Ilenia dell’Amico Laureanda in Scienze Motorie
Danilo Ruggero Laureando in Scienze Motorie