Sull’antistante spiaggia, su cui insiste il sito interessato dalla cava, sorge uno stabilimento balneare, abbastanza frequentato d’estate e un noto ristorante (Nove-Zero-Due).
Per effetto delle mareggiate e del moto ondoso, con la presenza della barriera frangiflutti costruita negli anni 80, è emersa parte di una cava di macine affiorante a pelo d’acqua.
La cava, presumibilmente, si estendeva sotto i massi della nuova barriera frangiflutti in blocchi cementiferi, ma questo si potrà meglio accertare tramite futuri sondaggi da parte di questa spettabile soprintendenza.
La scoperta, probabilmente di notevole impatto, è avvenuta nel corso di una passeggiata a mare della sottoscritta (architetto Marina Giulia Vincelli), in compagnia della sorella Marcella, appunto il 26.06.2020.
Le macine a suo tempo cavate, ma non estratte dal banco roccioso, si presentano corrose dalle mareggiate e in parte coperte dalla sabbia del fondale. Il sito ha subito destato l’interesse della sottoscritta professoressa Marina Giulia Vincelli, che le ha indicate alla sorella, incuriosita dal ritrovamento.
Le macine sono diverse, almeno 4 e si intravedono d occhio nudo ad appena qualche centimetro sott’acqua.
Tra le macine di mulino, ce n’è una dove si notano ancora le incisioni superficiali sul blocco di pietra da cui doveva essere estratta.
La Sottoscritta allertava in seguito il direttore del Gak (Gruppo archeologico Krotoniate) Vincenzo Fabiani ed insieme si recavano nuovamente ad ispezionare i luoghi. Lo stesso confermava le supposizione riguardanti la cava e si mostrava molto entusiasta della scoperta.
Ai sensi della normativa sui Rinvenimenti fortuiti (Artt. 90-93, D.Lgs. 42/2004, Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) si provvede a segnalare tale individuazione.
Si chiede a codesta spettabile soprintendenza di voler approfondire con ulteriori studi il sito, che sembra essere di grande interesse geologico e storico.
Si chiede l’intervento di un funzionario di codesta soprintendenza per verificare lo stato dei luoghi, e si rende disponibile a futura interlocuzione da parte di codesta spettabile Istituzione e per un futuro sopralluogo sul sito.
(le foto: l’individuazione del convento su una planimetria del ‘700 conservata nell’Archivio storico di Napoli, una cui foto è presente nel sito web “Archivio storico di Crotone”, in una ricerca dello studioso Andrea Pesavento).
A renderlo noto è l’Arch. Marina Giulia Vincelli