L’associazione Libere donne chiede l’attenzione delle istituzioni per l’ennesimo atto vandalico verificatosi il 31 luglio sulla panchina dedicata al Giuseppe Parretta vittima della criminalità organizzata di Crotone.
Sono ignote le mani di chi ha imbrattato la panchina versando della “colla” o “glucosio” ( sostanza appiccicosa ) di cui non ne conosciamo l’entità.
Sembra che dia fastidio oltre all’operato che questa panchina sia diventata un simbolo per l’intrattenimento ormai di tante donne che si recano all’Associazione Libere donne per fare colloqui, nelle settimane precedenti essa aveva già esposto denuncia per altri episodi verificatosi all’interno della stessa, in quanto sembra che abbia ricominciato a dare fastidio l’operato e la frequenza dell’ associazione che nei mesi del lockdown ha riaperto per assistere le famiglie in difficoltà.
Innumerevoli sono gli attentati e le minacce che l’associazione da quando aperta la sede nel centro storico di Crotone ha subito e continua tutt’oggi, di cui la tragedia del caro Giuseppe Parretta ,figlio del Presidente Caterina Villirillo .
La panchina e la targa sono stati inaugurati durante l’anniversario della morte del ragazzo, diventando simbolo della lotta alla criminalità
Organizzata, in quanto rimanere in quel luogo dove i ricordi riaffiorano il dolore, questo è un atto di coraggio che l’associazione ha voluto donare alla città.
Il Presidente Villirillo fa un appello alle Istituzioni, chiedendo di non sottovalutare le precedenti denunce in quanto l’associazione nel corso di un mese ha raccolto più di 15 interventi su donne e minori maltrattati, pertanto si chiede sicurezza nei confronti della famiglia Parretta, dei volontari e delle vittime che vengono a chiedere aiuto.
La panchina ha un significato molto importante “siediti e denuncia, noi ci siamo” !
Il Presidente dichiara che non intende sottovalutare questo ennesimo episodio che ancora una volta vuol essere uno sfregio e mancanza di rispetto a chi ha perso la vita innocentemente.