Nella serata di ieri, 20 agosto, si è tenuto a Cirò Marina il workshop “Parte dalla Calabria la lotta alla contraffazione” in cui sono stati presentati i risultati del progetto di ricerca, pilota a livello nazionale, R WINE. Erano presenti il consigliere regionale Giuseppe Graziano, il dirigente del settore ricerca ed innovazione della Regione Calabria Gabriele Allitto oltre i partner del progetto R WINE: Natale Arcuri per l’Unical, Vincenzo Forte per la Smartres, Maria Bruni per il Parco scientifico, Salvatore Caparra e Giuseppe Siciliani per la cantina Caparra e Siciliani. Il seminario ha visto anche la partecipazione di referenti di istituzioni regionali del mondo dell’enologia e di Consorzi di settore
Ha dato il benvenuto Salvatore Caparra, presidente della Cantina Caparra e Siciliani che è l’azienda selezionata per questa innovativa sperimentazione; ha ringraziato i presenti per la numerosa partecipazione ed ha anticipato quelle che sono state le modalità organizzative, all’interno della Cantina, al fine di realizzare questa sperimentazione; un progetto durato piu di due anni in cui si sono alternate prove sull’impianto di imbottigliamento, nel confezionamento delle bottiglie di vino e logistica.
L’intervento del consigliere regionale Giuseppe Graziano è stato indirizzato verso la presentazione delle traiettorie della programmazione regionale per l’innovazione e la ricerca evidenziando come, partenariati aziendali e scientifici come quello costituito per RWINE sono di importanza vitale per portare avanti azioni sinergiche per lo sviluppo del territorio calabrese. Il ruolo dell’Amministrazione regionale, ha aggiunto Graziano, è assumere il compito di valorizzatore degli apporti tecnico-scientifici al fine di assicurare un utilizzo mirato dei finanziamenti; concludendo ha affermato che la Regione intende dare impulso -sul territorio calabrese- a future iniziative sperimentali come R WINE.
Il vice presidente della Cantina, Giuseppe Siciliani, è intervenuto, innanzitutto, presentando i dati del valore della contraffazione del vino che in Italia vale circa 85 milioni di euro, in Europa oltre 500 milioni, nel mondo 2 miliardi.Inoltre, ha illustrato lefinalità di R WINE ed i benefici che tale sperimentazione porterà alla cantina; il sistema sperimentato, ha aggiunto Siciliani, è altamente innovativo e teso a proteggere il “Made in Italy”: ottimizzerà i processi di controllo e commercializzazione della produzione vitivinicola della Caparra e Siciliani, anche in un’ottica di contraffazione agro-alimentare. La tecnologia sperimentata mediante questi tag da collocare sulla capsula della bottiglia, migliorerà la sicurezza del nostro vino ed interviene in tutte le fasi: dalla produzione primaria, trasformazione, conservazione e distribuzione.
Ha moderato Maria Bruni del Parco Scientifico PST KR che ha ribadito l’importanza della ricerca scientifica e dei suoi effetti determinanti sulla crescita delle imprese: è il ruolo motore, ha affermato, insieme all’alta specializzazione delle professionalità che servono alle imprese. Un obiettivo che questo partenariato non ha mai perso di vista? Non ci siamo innamorati dell’idea innovativa ma abbiamo pensato alle persone che l’avrebbero utilizzata. Il PST KR, ha concluso, è stato il partner che si è occupato della comunicazione e della diffusione dei risultati della ricerca
La capofila del progetto la Smartes è intervenuta con un collegamento a distanza con un saluto dell’amministratore Luigi Radaelli ed in presenza il delegato, Vincenzo Forte che ha presentato la società, produttrice di tag RFID passivi HF, NFC e UHF. Radaelli ha comunicato che la SmartRES ha avuto il compito della progettazione e realizzazione di un nuovo tag Rfid dedicato al mercato del vino Caparra e Siciliani. Vincenzo Forte ha illustrato la tecnologia utilizzata per R WINE che ha comportato la realizzazione di una infrastruttura informatica, basata su un sistema di identificazione a radio frequenza o RFId, che permette alla Cantina Caparra e Siciliani, il riconoscimento a distanza delle bottiglie, sfruttando le onde radio.
E’ intervento il responsabile del DIMEG dell’UNICAL, Natale Arcuri che ha descritto i due step del progetto: l’apposizione dei tag RFId sulle bottiglie del vino per migliorare la gestione del magazzino ed ottimizzarne lo stoccaggio e l’apposizione del Tag NFC, leggibile anche da un smartphone che consente di verificare l’autenticità della bottiglia di vino.
Ha concluso il dirigente della Regione Calabria all’innovazione e ricerca, Gabriele Alitto che si è complimentato con i partner di R WINE in quanto esso rappresenta un progetto di strettissima attualità; il dipartimento innovazione monitora i progetti di innovazione, promuovendone lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi; la finalità è di investire sugli imprenditori più innovativi ma anche sulle professionalità per valorizzare economicamente le loro soluzioni innovative. Al termine dell’illustrazione, l’UNICAL ha fatto una dimostrazione del funzionamento del TAG su un bianco Curiale della C&S: i partecipanti hanno potuto vedere come, mediante l’adesione del TAG sul collare della bottiglia, puntando con un cellulare, è possibile verificare l’apertura o meno della bottiglia.
Da anni vengo in villeggiatura nelle vostre zone. Ho notato che tante vigne vengono abbandonate (sicuramente per ottimi motivi)…. E nel giro di pochi anni diventano campi incolti. Mi domando. Ma non è possibile farle “adottare” da un confinante, dalla scuola di enoteca, da qualche associazione garantendo ai proprietari il diritto assoluto di proprietà dei terreni?…è un peccato vedere tanto lavoro buttato via