
Ecco che cosa cambia con l’attivazione della zona arancione.
Spostamenti
- Resta vietato uscire dal proprio Comune se non per comprovate esigenze lavorative o di salute
- Ci si può muovere all’interno del proprio Comune liberamente dalle 5 alle 22 senza autocertificazione. Dopo le 22 rimane il coprifuoco con impossibilità di muoversi .
Negozi
- Riaprono tutti i negozi, senza limitazioni sempre nel rispetto delle norme anti-covid
- Resta la chiusura nel fine settimana e nei festivi dei centri commerciali.
Scuole
- Salvo diversa indicazione da parte dei governatori, nelle zone arancioni gli studenti di seconda e terza media tornano a seguire le lezioni in classe.
- Nulla cambia per le scuole superiori: rimane attiva la didattica a distanza.
- Nulla cambia per le università: le attività formative e curriculari non si svolgono in presenza, fatta eccezione per quelle relative al primo anno dei corsi di studio e dei laboratori.
Bar e ristoranti
- Nessuna variazione per bar e ristoranti, per i quali è consentito l’asporto e la consegna a domicilio, no alla consumazione sul posto.
Sport, eventi e musei
- Restano chiuse anche le palestre, le piscine, i centri benessere e i centri termali.
- Ancora vietato lo sport di contatto, ma è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale i relativi allenamenti. È invece permesso frequentare i centri e i circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza creare assembramenti. Resta vietato utilizzare gli spazi adibiti a spogliatoio.
- I musei restano chiusi.

Ecco la comunicazione di Spirlì:
«Ho appena ricevuto le telefonate del premier Conte e dei ministri Speranza e Boccia, i quali mi hanno comunicato che la Calabria sarà dichiarata, tra qualche ora, zona arancione. È un premio al comportamento dei calabresi che, pur continuando a resistere di fronte a una emergenza nell’emergenza covid, quasi sconfortati, stavano perdendo la loro storica capacità di resistere agli assalti più cruenti e alle ingiustizie più mortificanti».
Lo dichiara il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì.
«La continua interlocuzione con il governo centrale e la reciproca disponibilità alla collaborazione – aggiunge Spirlì – hanno fatto sì che questo piccolo miracolo istituzionale potesse avvenire. Cosa cambierà, dalle prossime ore in poi? Tanto, ma anche poco. Tanto, perché, finalmente, le attività commerciali potranno riaprire, alzando le saracinesche e accogliendo i clienti; poco, perché sarà comunque necessario mantenere lo stesso rigore nel seguire le norme sul distanziamento sociale, nell’uso dei dispositivi di protezione individuale e nel rispetto dei vari divieti, tra cui quelli relativi agli spostamenti e al coprifuoco».
«I calabresi – continua il presidente della Regione – dovranno continuare a dimostrare quella maturità civica che li ha contraddistinti, in modo eccellente, fino a oggi. Il Covid-19 è un virus che non fa prigionieri, per cui arrendersi con superficialità alle sue insidie potrebbe diventare letale, soprattutto per i più deboli tra noi. E se, nonostante le evidenti mancanze, il nostro sistema sanitario ha retto – e bene – è solo per la grande capacità dei medici, degli infermieri e degli operatori, di ogni ordine e grado, e per il coraggio politico che abbiamo dimostrato nell’assumerci le responsabilità derivanti dall’assenza del commissario governativo».
«Continuiamo così, perché il fine ultimo – la guarigione dei contagiati, la tutela di chi non ha incontrato il virus, il rifiorire delle attività commerciali, artigianali, industriali, artistiche – possa essere raggiunto nel più breve tempo possibile. Per il momento – conclude il presidente Spirlì –, prendiamo atto delle decisioni del Governo e ci auguriamo che questa amichevole considerazione possa continuare ancora».