Questa volta ha scelto, con le più rigorose misure anticovid, di chiudersi in una gabbia con una bara a simboleggiare la morte quasi certa verso la quale si andrà incontro se anche questa volta, di fronte al dispiegarsi di ingenti fondi che dovrebbero arrivare con il recovery Plan, il governo non avvierà il completamento del Megalotto 9, da S.Anna Crotone a Mandatoriccio, già deliberato dal Cipe nel 2007 e approvato dall’Anas nel 2006., ma mai avviato. Protesta anche verso la Regione, rea di avere aperto una corsia preferenziale per la progettazione della variante Simeri-Crotone a scapito di un’azione più incisiva complessiva per evitare l’isolamento della provincia di Crotone, come allo stato è. “Serve un’unità d’intenti da parte di tutti i Sindaci del tratto interessato, ci ha dichiarato Amoruso, i quali dovrebbero impegnarsi, con un documento deliberativo, a favore del completamento del Megalotto 9. Una battaglia che nella giornata di oggi, ha visto gli interventi dei Sindaci di Cirò Marina, Sergio Ferrari, di Melissa, Raffaele Falbo, di Cirò, Francesco Paletta e di Strongoli i quali hanno proposto la convocazione di un tavolo di confronto tra sindaci, presidente della provincia di Crotone e Cosenza, coinvolgendo il presidente dellAnci, Voce, al fine di proseguire e concertare tutte le azioni necessarie per dare dignità ad un territorio troppo mortificato, ma non in contrapposizione a nessuna altra azione di intervento volta a migliorare la situazione infrastrutturale dell’intera fascia ionica. Una battaglia che ha visto il presidente Amoruso, promotore di innumerevoli ed eclatanti manifestazioni ma ancora oggi sembra vedere il governo centrale ma anche le comunità locali, ignave, in un momento storico invero che dovrebbe vedere tutti, istituzioni e società civile impegnarsi per uscire dall’isolamento in cui si trova la provincia di Crotone e la fascia dell’alto Ionio fortemente penalizzata.