Lo stile poetico della scrittrice è poetessa calabrese, Francesca Gallello Gabriel Italo Nel Gomez, ormai conosciuto e definito dai più grandi come stile “gallelliano“, è diventato metodo di studio e ricerca che ha attirato l’attenzione di chi della poesia, della letteratura e della scrittura tutta, ne studia lo stile, la forma, la forza, il carattere, il senso e il significato più profondo, dando respiro e anima ad ogni singola espressione.
Lo stile poetico della poesia e, in particolare della poesia storico sociale gallelliano, ha suscitato interesse ed il suo studio ha trovato spazio in un libro interessante in lingua albanese della scrittrice e nota critico letterario ELTONA LAKURIQI che ne ha esaminato non solo lo stile ma anche il carattere letterario della scrittrice calabrese, scoprendo e dando luce a particolari che del carattere letterario della scrittrice di Cirò Marina, ne delineano l’ormai affermata fama.
Essere “oggetto” di studio, dice la scrittrice Francesca Gallello G. I. N. Gomez, mi emoziona e vedere le mie poesie, o meglio, il mio stile poetico, essere studiato e riconosciuto come uno stile unico, mi regala orgoglio.
La poesia è sicuramente portatrice di sentimenti umani, ma attraverso questi, può diventare, come la poesia “gallelliano”, memoria storica e sociale.
Il libro della scrittrice e critico letterario Eltona Lakuriqi dal titolo “Pranë autorëve” esamina lo stile di diversi autori conosciuti a livello internazionale. Le poesie di Francesca Gallello G.I.N.Gomez in esame sono racchiuse nel libro “Oltre il mare – Përtej detit” pubblicato in lingua albanese ed in italiano, (tradotto dalla scrittrice Valbona Jakova) insieme allo scrittore, poeta e docente universitario Nikollë Loka, una pubblicazione che vede non solo la collaborazione tra due autori ma anche tra due case editrici, Veliero e Emel (Tirana) con una speciale prefazione curata dal Maestro Italo Gomez, (già Direttore artistico della Scala di Milano, della Fenice di Venezia e della Biennale di Venezia) scomparso un anno fa e del quale, la scrittrice calabrese ne ha adottato il nome, esaudendo il desiderio del Maestro.
Eltona Lakuriqi, oltre ad essere un noto critico letterario è una poetessa e autrice di alto livello, il cui lavoro letterario è stimato e riconosciuto dai più alti rappresentanti della cultura.
Si seguito qualche rigo del pensiero e descrizione dello studio della scrittura gallelliano e stile poetico descritto nell’interessante libro.
( Pranë autorëve – Eltona Lakuriqi – “La prima poesia di Francesca Gallello Gabriel Italo Nel Gomez, contiene le caratteristiche della maggior parte delle poesie della raccolta per quanto riguarda la struttura del testo. L’unità della poesia viene garantita da alcuni tipi di ripetizione. Viene dato che cosa cerca la poetessa con la ripetizione dei sostantivi:
Una riva soffice di soavi pensieri, cerco. / Un angolo luminoso / un canto di usignolo / Il suono d’un’arpa / i colori del tramonto.
La poesia finisce con la ripetizione per quattro volte della stessa parola:
Profumo di mare / Profumo amaro / Profumo di sale … profumo di te.
La poetessa ripete per cinque volte lo stesso verbo affinché lui la senta: Sapessi / Sapessi tu /Sapessi quanto ho pianto. / Sapessi quanto t’ho pensato. / Sapessi quanto t’ho cercato. (“I dolori dell’assenza”, pp. 13-14). Possiamo avere la ripetizione per due volte di fila dello stesso termine nella stessa poesia:
tappeto di foglie ingiallite, ingiallite; Quella panchina… / Quel passero; Magari no. / Magari spera;
Dove sei / Dove sei tu! (“Tappeto di foglie ingiallite”, p. 16).
La descrizione usa la negazione (Uomini senza cuore / senza parole / senza amore.) e l’azione compiuta (Strappano la mia anima… / Succhiano il mio nettare / svuotano la mia anima, “Pensieri 1”, p. 18).
Il regalo infinito è il mare. Per dare la sua totalità viene usato il possessivo di terza persona:
con i suoi vascelli e i suoi benevoli / fantasmi / le sue onde i suoi abissi/ le sue creature i suoi misteri / i suoi canti di sirene in amore / le sue alghe spugnose / i suoi fiori.
Il regalo è l’infinito che viene dato con una enumerazione. I sostantivi sono o determinati o indeterminati (L’infinito vorrei donarti / il volo di un’aquila reale / il suono di un ruscello…/ Tasti di un pianoforte / corde di un violino / melodie mai suonate…/ il calore di un antico scialle / un sorriso…/ un sussurro / una fiammella…/ il rombo di un motore / il sapore di una melagrana) e nell’ultima parte sono preceduti dal dimostrativo quel-quella: Quel setato velo, quel sospiro lungo, quel battito, quelle braccia, quel dire, quella scala, quel fiore, quel mio sprofondare in te (“Vorrei donarti”, pp. 20-21.)
L’unità del verso viene garantita anche tramite la ripetizione solo di un suono, per esempio la ripetizione della s: d’un sussurrato/ … sììì… / e come guerriero ora riposa / su sudato corpo / di saziato amore. Il verso “su sudato corpo” lo troviamo per ben due volte nella poesia. Anche la parola “bocca” che indica una parte del corpo esce due volte: l’affamata bocca, vorace bocca. (“Incontro”, p. 24).
L’autrice dedica importanza alla costruzione sintattica della frase e ci da la stessa struttura che inizia con il verbo “fare” al modo imperativo: fà… che mi annulli / fà che il sapore della bocca mia /dimentichi / che la luce degli occhi miei / in lui annerisca./ Fà che il soffio caldo /del respiro mio sul suo viso scordi.
La costruzione sintattica si ripete e la proposizione dipendente inizia con la congiunzione “che” anche nel periodo successivo: Che non sia io dolore in lui / che il sole del giorno nuovo / lo scaldi… / e che sia l’anima mia. (“A cuore pieno, lasciarsi”, p. 36. Nella poesia “Se”, p. 56, nei primi 13 versi abbiamo 5 proposizioni condizionali precedute dalla congiunzione se, le quali costituiscono la condizione degli ultimi 5 versi).
Il pronome (seguito dalla proposizione subordinata relativa: Tu… / Tu che sei von me da sempre…/ Tu che per primo hai udito…/ Tu che vegli l’anima mia…/ Tu che il travaglio del mio cuore… ascolti…) ed il verbo al modo imperativo accompagnato dalla forma atona del pronome personale (Accarezzami…/ Consolami… / Schiaffeggiami se necessario… / ma destami…/Illumina la mia via…/Dammi respiro. /…O dammi fine…, “Angelo”, p. 38) vengono ripetuti e danno alla poesia una struttura composta da due parti.
Abbiamo la ripetizione della struttura del verso in cinque dei dieci versi della poesia: nei versi 3, 4, 5 (di doloroso inganno… /di sorriso finto, / d’amore falso: preposizione di + sostantivo/aggettivo+aggettivo/sostantivo) e 9 e 10 (in soffocato grido /in doloroso pensiero: preposizione in+aggettivo+sostantivo; “L’amore di ghiaccio”, p. 46).
Viene ripetuta non solo la struttura ma anche la parola con la quale inizia la strofa e gli stessi versi con i quali finisce la strofa. Le strofe iniziano con l’avverbio non (Non sempre… /Non piange/Non soffre/Non sente/Non naviga pensieri/Non respira l’assenza tua/Non beve amare lacrime) e finiscono con i versi: 1) eppure anche lui come te/lo chiama amore-Eppure/lo chiama amore/come te! -eppure/lo chiama amore/come te! – eppure/lo chiama amore/come te! – eppure/lo chiama amore/come te! – eppure/lo chiama amore… ; “Eppure lo chiama amore”, pp. 48-49).
L’analisi e l’esame delle ripetizioni nella poesia di Francesca Gallello Gabriel Italo Nel Gomez testimoniano la presenza di questa caratteristica molto importante della struttura della poesia dell’autrice. La ripetizione in ogni livello del testo, dal singolo suono e fino alla struttura sintattica delle strofe e della poesia garantisce l’unità del testo e fa aumentare il suo valore letterario.”
Francesca Gallello Gabriel Italo Nel Gomez ha vinto numerosi premi, a livello internazionale, ed è tradotta in diverse lingue. La sua opera più recente è “Il Viale” poesie dell’anima, edizione Veliero, dedicata ai suoi genitori, Maria Grazia e Gaetano Gallello, una raccolta di poesie in vernacolo di stile storico-sociale che racchiude storie vere di personaggi del territorio, le cui vicende di vita quotidiana, di riscatto sociale, d’amore e speranze, sono diventate poesia. Dell’opera ne è anche editore.