Johnny ha un sogno ma è affetto da divanìte acuta, condizione che lo spinge a credere di poter cambiare il mondo senza scendere in piazza, scendere in piazza senza socializzare, socializzare da casa senza uscire. Altra bizzarrìa: usare e controllare tutta la casa, senza alzarsi dal divano.
E’ appollaiato lì da 10 anni sui cuscini tra telecomandi, controller, videogiochi, popcorn, occhiali 3d. Da quel momento in poi Johnny ha visto nascere nuovi bisogni tecnologici e post-umani, tendendo all’ ipercontrollo e al telecontrollo. Vive comodo nell’epoca della videosorveglianza a distanza. Johnny è distratto abbastanza: è pronto alla transizione cibernetica.
Johnny digitalizza le relazioni. Nel suo mondo più virtuale che reale, le parole cambiano significato velocemente: i social network hanno trasformato l’idea di ‘amicizia‘. E’ cambiato il significato della parola ‘condivisione‘ : una volta era ‘dividere insieme’ ora è ‘moltiplicare’, ‘diffondere’.
Usa la propria memoria sempre meno ma si affida ai gigabyte di memoria disponibili da cellulare.
Così facendo dove porterà Johnny la divanìte?
Per noi che non abitiamo lo stesso mondo di Johnny, se vogliamo capirlo un po’ di più allora dobbiamo immaginare il protagonista de “La metamorfosi” di Kafka sullo sfondo degli “orologi molli” di Dalì. Un mondo duro e orwelliano caratterizzato dalla perdita di umanità, dove le comunità vengono disgregate perchè i ‘cittadini’ (gli ex ‘Popolo sovrano’) si lasciano ipnotizzare dal luccichìo del consumismo portato all’eccesso, dove gli Stati non assolvono gli interessi dei “cittadini” ma spacciano propaganda per informazione. Lo strapotere economico sovrastatale basato sulla speculazione finanziaria senza patria e su monete a debito impedisce agli Stati di prosperare in nome del Popolo. Non controllando le conseguenze del capitalismo sfrenato, ormai gli Stati ne sono controllati e le multinazionali dettano le agende politiche di interi Governi.
A noi che non abitiamo questo mondo voluto dal neo-liberismo, ci viene difficile pensare un mondo senza dissenso in cui invece di essere trattati in maniera egualitaria veniamo considerati tutti indistintamente uguali. Un mondo in cui 5 anni fa, la metà delle ricchezze della popolazione mondiale era posseduta da 62 persone e oggi la stessa quantità è in mano a sole 26.
E pensare che se fosse italiano, contro questa folle malattia avrebbe già tutti gli anticorpi nella propria (sana e robusta) Costituzione: i Padri Fondatori della Repubblica Italiana l’hanno resa luogo di incontro culturale tra diverse esperienze internazionali valide come la rivoluzione pacifica e non-violenta di Ghandi che pervade tutto il testo della Costituzione e in particolare l’articolo 3.
Ogni attvità umana contiene un enorme potere: l’arte e la musica sanno deliziare mescolando sapori esotici con gusti locali. Goethe crea “Il divano Occidentale e Orientale”, una raccolta di libri di poesie di generi diversi che rispecchiano il tentativo di riunire Oriente e Occidente perchè il divano è luogo di incontro e avvicinamento.
E’ risaputo: il divano è a 2 o più posti. Ma Johnny non si accorge di occuparlo tutto e non lascia spazio a chi gli può stare vicino. Riuscirà il nostro Johnny a usare più consapevolmente il proprio Divano? Noi della Statale 107 bis glielo auguriamo di cuore e speriamo che impari al più presto questa semplice verità: se condividiamo in amicizia, con i cuori messi uno a fianco all’altro e guardando nella stessa direzione, il divano diventa un contenitore di dialogo immenso anche tra mondi apparentemente opposti.
Riconoscimenti
Testo/Musica/Composizione/Arrangiamento: Statale 107 bis
Produzione audio, riprese, mix e mastering: Gustavo Tigano e Francesco Manfreda (MusiC – Reparto Dischi di Santa Severina – KR)
Registrazione: Gustavo “Gus” Tigano (t-sax e cori); Giuseppe “Romano” Aiello (chitarre); Alessandro “MaestrALE” Facente (tromba e cori); Giuseppe “TAV” Tavernese (a-sax); Salvatore “Sax Bass” Locanto (basso e voce); Nello “Heart is a drum” Chinnì (batteria); Rosario “Raul” Bonofiglio (percussioni).