Dopo la Santa messa è iniziata, come ogni anno in questo giorno, la prima novena di San Cataldo, il Santo Patrono di Cirò Marina. L’emozione è stata tanta, in particolar modo l’aver sistemato, certamente in modo provvisorio ma con tantissimo amore e devozione, la Chiesa di San Cataldo che accoglierà i fedeli dopo tanto tempo rimasta chiusa. Ma ancor più emozionante è stato vedere tanti bambini vestiti da San Cataldo, tradizione importante per la cittadina.
La cosa ancora più bella? Vedere tantissime giovani mamme che hanno vestito i loro bambini, come tradizione vuole, di San Cataldo. Le tradizioni sono parte fondamentale della storia di ogni paese, di ogni popolo, sono il continuo di un passato che cammina nella memoria storica di ogni uomo, di ogni donna, di ogni famiglia, in particolare quando si tratta di tradizioni religiose. Si dice spesso che i giovani non rispettano le tradizioni, le memorie antiche. Invece è giusto dire che sono proprio i giovani, guidati dai ricordi infantili dei genitori, dei nonni, che stanno mantenendo vivo questo cammino. Infatti, nello spiazzale della chiesa di San Giuseppe, il Primo Maggio, è stato meraviglioso vedere mamme giovanissime con i loro bambini vestiti di San Cataldo, accompagnate da padri orgogliosi dei propri figli, da nonne e nonni impegnati a sistemare cappellini che scendevano sul viso e a calmare pianti di neonati. Sono proprio queste giovani mamme, questi giovani genitori che, mantenendo vive queste tradizioni, in questo giorno hanno regalato ricordi a questi bambini. Bambini che un domani saranno madri e padri che, ricordando, continueranno questo cammino di memoria. Del resto, pensandoci bene, cosa è la vita se non un insieme di ricordi e tradizioni da tramandare da famiglia in famiglia, questo è ciò che ho pensato, vedendo il piccolo Andrea Lettieri, accompagnato da mamma, zia e nonna Maria, la maestra Maria Acri, la cui mamma, Francesca, ha uno spazio speciale nei miei ricordi infantili, legati proprio alle tradizioni religiose. Così come la frase dolcissima della maestra Maria Notaro, nel vedere un suo ex alunno portare in braccio il figlioletto vestito da San Cataldo, “il tempo passa e i ricordi belli restano”. Di certo la memoria porterà nostalgia ma anche la gioia e la consapevolezza che la vita è fatta di momenti apparentemente semplici, come questi, ma importanti e ricchi di amore verso la famiglia, verso le trazioni, verso la propria terra, verso le persone che si amano.
Ringrazio i genitori tutti, che hanno acconsentito a pubblicare le foto dei loro piccoli gioielli, la piccola Chiara Cipriotti, il piccolo Andrea Lettieri, Fallico Ludovica, Bastone Antonio, Luigi Scarpelli, Ambra Pace; non ricordo i nomi di tutti i bambini, ma di certo questa semplice foto rimarrà nei ricordi di questo giorno dedicato a San Giuseppe lavoratore e a San Cataldo Vescovo.
Quale preghiera più bella di questa? Cos’altro dire se non … W San Cataldo!
Francesca Gallello