La coppia di Gabbiani ha scelto di nidificare sul tetto dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Giuseppe Gangale”. E’ la prima nidificazione accertata all’interno del Comune di Cirò Marina. Tra le specie opportuniste (ossia quelle di animali ad alta valenza ecologica, che meglio di altre si adattano a disparate condizioni ambientali) i gabbiani sono, probabilmente, tra gli esponenti più significativi. Ad ogni modo va precisato che, in realtà, col termine gabbiano (Laridae) non si identifica una singola specie, ma tutta una sottofamiglia appartenente alla famiglia dei laridi (Laridae). I gabbiani sono uccelli marini coloniali e il loro habitat naturale “ideale” è costituito dalle zone costiere, tuttavia, proprio a testimonianza della loro grande adattabilità, spesso si possono trovare anche in aree interne, vicino a laghi e fiumi, e, da ormai diversi anni, in zone urbane e suburbane.L’inurbamento (ovvero lo spostamento in zone urbane) è palesemente collegato alla grande disponibilità di scarti alimentari e alla minore presenza di potenziali predatori. La specie di maggiore diffusione nel bacino mediterraneo è il gabbiano reale mediterraneo (Larus michahellis), un uccello di medie-grandi dimensioni (lunghezza di 52-55 cm, apertura alare di 1,2-1,4 metri e peso di 1,5-2 kg). Non c’è un evidente dimorfismo sessuale, al contrario gli esemplari giovani sono facilmente distinguibili dagli adulti. I gabbiani reali, come la maggior parte dei laridi, mangiano pesci, ratti, cani e gatti di piccola taglia (fino ai 3 o 4 kg) animali morti e scarti dell’alimentazione umana. Da qualche decennio hanno imparato a trovare cibo nelle discariche urbane, ma prelevano i rifiuti anche dai cassonetti dell’immondizia. Mangiano anche uccelli che possono catturare in volo (come piccioni, storni e rondoni), o prelevano uova e pulcini dai nidi. Sebbene i luoghi tipici per la nidificazione siano gli anfratti delle rocce sulle scogliere, sempre più spesso si ritrovano nidi anche sui tetti e le terrazze di case non frequentate. Il nido è costruito utilizzando fili d’erba, ramoscelli e pezzi di posidonia. Le uova deposte sono 2 o 3 e la cova dura circa un mese. Lo svezzamento avviene in appena un mese e mezzo, tuttavia l’effettiva maturità sessuale non viene raggiunta prima dei 3-4 anni di età. Da qualche anno i Gabbiani avevano colonizzato le strutture abbandonate del ex stabilimento Eni Syndial. Questa riproduzione è solo la prima di tante altre che in pochi anni saremo costretti ad osservare. Il fenomeno dell’urbanizzazione delle specie selvatiche è già in atto da diversi anni. Le specie più comuni sono la Tortora dal collare, Colombaccio, Rondine comune, Questo è un fenomeno in forte evoluzione, come la presenza di Cinghiali ai confini dei paesi. Il ritrovamento del nido è stato casuale. Da diversi mesi osservavo i Gabbiani che durante il giorno sorvolavano il paese, era un evidente segnale che la specie si stesse preparando a trovare i siti per la riproduzione. Ho ricevuto una telefonata dal Dott. Ottavio Pucci attento osservatore della natura che mi segnalava la presenza di una coppia di Gabbiani sull’Istituto Giuseppe Gangale. Dopo aver chiesto l’autorizzazione al Dirigente Scolastico Rita Anania, mi sono recato sul posto per documentare il raro evento; è qui che ho potuto osservare attentamente il nido, scoprendo che in esso vi erano un gabbiano adulto e due pulli nati da pochi giorni. A quel punto ho documentato l’evento come “prima nidificazione in ambito urbano su tutta la Costa Ionica”. Tutto ciò è stato possibile grazie al Dirigente dell’Istituto Giuseppe Gangale Rita Anania per essersi resa disponibile e interessata a quello che è per me e molti altri l’interesse per la tutela della natura.