L’Istituto Nazionale delle guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon è un’associazione nata nel 1878 per prestare il servizio di guardia alle tombe del Re d’Italia presso il famoso Pantheon e mantenere viva la memoria legata al Risorgimento e alle tradizioni militari Nazionali. E’ la più antica associazione combattentistica e d’arma esistente in Italia fondata dai combattenti e reduci delle guerre coloniali e di indipendenza. Posto sotto la vigilanza del Ministero della Difesa, fornisce ogni anno il corpo militare che presiede costantemente l’Altare della patria, dove è stato posto il milite Ignoto. Per ricordare il centenario la stessa Associazione nazionale nella giornata di domenica scorsa, presso la parrocchia di S. Antonio, guidata da padre Pane, ha dedicato una messa in suffragio al milite ignoto e di tutti i caduti per la patria, con una celebrazione eucaristica solenne. I saluti introduttivi portati da Niki De Franco a nome della delegata Caterina Amodeo, assente per impegni lavorativi, sono stati rivolti con un senringraziamento ai rappresentanti delle forze dell’ordine, ed in particolare delle forza armate, ai rappresentanti delle associazioni, dei club, alla corale dell’istituto di formazione “Antonio Vivaldi” di Cirò Marina, al Sindaco, Sergio Ferrari, all’amministrazione comunale tutta ed infine al nostro assistente spirituale e parroco della parrocchia S. Antonio, padre Peppe Pane. Nell’intervento è stato detto: “Con la celebrazione eucaristica di stamani come abbiamo fatto già lo scorso anno recandoci presso il monumento dei caduti della città, vogliamo ricordare le vite perdute nelle grandi guerre e rendere omaggio a tanti uomini e donne che hanno dato la vita per la Patria, per la libertà e l’Unità d’Italia, il cui simbolo è diventato il milite ignoto, del quale quest’anno ricorre il centenario della tumulazione della salma nella cella posta al Vittoriano a Roma. Una cerimonia, quella organizzata dall’Associazione delle Guardie d’Onore che si è conclusa con le lettura della preghiera delle guardie d’Onore, letta da Patrizia Perticone, socia del sodalizio, la quale, da noi sentita al termine, ha detto: “Oggi, a cento anni di distanza, siamo qui non solo per onorare tutti i figli caduti nelle guerre, ma anche per ricordare a noi stessi e alle nuove generazioni, i valori che ci uniscono la fiducia nelle forze dell’ordine e l’amore per la patria”.