ln Italia nascono ogni anno oltre 30.000 prematuri (il 7% del totale) cioè bambini che vengono al mondo prima della 37″ settimana di età gestazionale, un dato questo che non sembra essersi modificato significativamente ad eccezione delle gravide che hanno contratto il Sars-Cov-2, in cui la prematurità ha avuto una impennata con il 19% di nascite pretermine come è emerso dal Registro azionale Covid istituito dalla Società Italiana di Neonatologia (SIN). A tal riguardo infatti la scienza e lo sforzo medico hanno cambiato lo scenario sulla prematurità in quanto alle mamme incinte che hanno contratto il Sars-Cov-2 si associano numeri più alti di parti prematuri ed essere prematuri oggi vuole dire avere accesso a molte possibilità di cure fortemente volute dalla SIN e i suoi Neonatologi .
Il Reparto di Neonatologia di Crotone, diretto dal Dott. Antonio Belcastro, in questo momento difficile della sua storia, in cui la TIN è momentaneamente sospesa e l’arrivo di due nuove unità dirigenziali da preziosa linfa al Reparto, rende onore al neonato prematuro nella peculiarità di un’offerta assistenziale di grande livello che prevede l’assistenza primaria in sala parto, la diagnosi ecografica delle cardiopatie congenite, delle problematiche neurologiche, renali e delle anche, nonché un ambulatorio dedicato all’ecografia cardiaca fetale.
A ciò si aggiunge la costante dimensione assistenziale dell’umanizzazione delle cure con il sostegno ai genitori dei piccoli nati prima dell’alba fisiologica della loro vita. Ciò si traduce nella garanzia di c·ure specialistiche ai piccoli e alle loro mamme in un percorso assistenziale virtuoso che inizia in Neonatologia e continua anche dopo la dimissione.”La scienza e le sue evidenze – afferma il Dottor Belcastro – documentano che non ci sono benefici maggiori di quelli derivanti dalla Kangoroo Mother Care, la Canguro Terapia, e dall’allattamento materno sullo sviluppo e l’attaccamento tra i genitori e i bambini prematuri. Questo perché la separazione precoce, non solo in epoca di Covid-19, porta stress al bambino nonché effetti negativi nel breve e nel lungo termine anche nella mamma”. Pertanto “sostenere la vicinanza dei genitori al neonato – continua il Dottor Belcastro – quando possibile, significa riconoscere il ruolo non di visitatori ma anche di “capacità curante” sull’esito della salute neuro-comportamentale a distanza e lo stabilirsi di un legame relazionale precoce favorisce l’accettazione delle difficoltà presenti nel figlio ricoverato e contribuisce a creare le basi per accrescere la fiducia nelle capacità genitoriali”.
Quindi “Zero separation”: genitori e neonato come un binomio indissolubile.
Oggi anche la storica Neonatologia di Crotone, come quelle di tutto il mondo, nella speranza di una prossima riapertura della sua Terapia Intensiva, si colorerà di viola il colore simbolo della prematurità e sarà anche un giorno in cui tutte le Regioni italiane, in qualche modo divise dalla pandemia, avranno l’occasione di essere unite in un abbraccio solidale, “virtuale” sotto un solo cielo e un solo colore: il viola della prematurità.
Dott. Enzo Poerio