Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:-la legge regionale 11 agosto 2014, n. 14 “Riordino del sistema di gestione dei rifiuti in Calabria” ha disciplinato l’organizzazione e lo svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati nella Regione Calabria;
-con Deliberazione del Consiglio regionale n. 156 del 19 dicembre 2016 e ss.mm.ii. è stato approvato il Piano regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR). In relazione alla governance del sistema, in conformità alla normativa nazionale e regionale, il PRGR conferma la competenza degli enti locali in materia di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, prevedendo l’organizzazione del servizio in ambiti territoriali ottimali (ATO), coincidenti con le 5 province calabresi;
-con Deliberazione della Giunta regionale n. 340 del 2 novembre 2020 sono state approvate le Linee di indirizzo per l’adeguamento del “Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR) approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 156 del 19 dicembre 2016”. Nel documento allegato alla deliberazione e parte integrante della stessa, si precisa la necessità di prevedere il graduale azzeramento del fabbisogno di conferimento in discarica;
-il decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 121, di recepimento della direttiva 2018/850/UE che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti, stabilisce gli obiettivi per la progressiva riduzione del collocamento in discarica dei rifiuti, in particolare di quelli idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo, al fine di sostenere la transizione verso un’economia circolare. In particolare, l’obiettivo “discarica zero” deve essere perseguito dalle Regioni conformando la propria pianificazione, predisposta ai sensi dell’art. 199 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, al fine di garantire che entro il 2030 i rifiuti urbani idonei al riciclaggio o al recupero di altro tipo non vengano collocati più in discarica e che entro il 2035 la quantità di rifiuti urbani collocati in discarica sia ridotta almeno al 10 per cento del totale in peso dei rifiuti urbani prodotti;
-nelle linee programmatiche del Programma di Governo approvato nel Consiglio Regionale del 14/12/2021 si può leggere: “In Calabria il 50% dei rifiuti urbani prodotti è destinato alle discariche mentre in regione Lombardia la percentuale non supera il 4%. L’emergenza impone di elaborare un modello di intervento sostenibile economicamente e tecnicamente al fine di adeguarsi all’attuazione dei programmi comunitari di economia circolare, nonché per avere uno strumento di pianificazione in grado di accedere ai finanziamenti comunitari nel ciclo di programmazione 2021- 2027. Occorre rivedere e migliorare l’offerta impiantistica prevista nel piano del 2016, prevedendo l’utilizzo di tecnologie innovative e intervenendo principalmente sulle modalità di gestione degli scarti di lavorazione degli impianti di trattamento del rifiuto urbano con l’obiettivo di azzerare il ricorso allo smaltimento in discarica. […] L’obiettivo finale, nell’arco di cinque anni è l’azzeramento del fabbisogno di conferimento in discarica e la completa chiusura dei siti attualmente esistenti in Calabria.”;
-con il Decreto Dirigenziale del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, Prot. 4180 del 29/03/2010, viene rilasciata autorizzazione alla realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi in località “Pipino” del Comune di Scala Coeli alla società privata Bieco S.r.l. con capacità di abbanco di metri cubi 93.000. Le condizioni AIA allegate al decreto di autorizzazione prescrivono: “in relazione ad eventuali aree demaniali interessate dall’intervento, preliminarmente alla realizzazione degli interventi previsti nel progetto, vengano attivate tutte le procedure previste dalle vigenti normative per l’acquisizione delle stesse aree o per le necessarie concessioni”. La discarica entra in esercizio anche se le aste demaniali occupate non sono state ancora sdemanializzate, come da nota del 14 gennaio 2019 dell’Agenzia del Demanio indirizzata alla Regione Calabria Dipartimento Ambiente e Territorio. Nella nota si ribadisce che a prescindere dalla procedura di sdemanializzazione, l’utilizzo sine titulo di aree demaniali costituisce ipotesi di occupazione abusiva, per il quale devono essere adottati i dovuti provvedimenti dal competente organo gestore, nel rispetto della normativa vigente;
-la discarica è stata realizzata nel territorio del comune di Scala Coeli, inserito nell’elenco delle aree di vocazione turistica e agricola e nel Consorzio di tutela del marchio “D.O.P. Bruzio”, menzione geografica colline ioniche presilane, tra vigneti, aranceti ed uliveti coltivati con il metodo dell’agricoltura biologica e dove resistono ancora gli ultimi allevamenti estensivi di razza podolica. Il tutto a pochi passi da torrenti affluenti del fiume Nicà che tracciando il confine tra le provincie di Cosenza e Crotone va a sfociare nel mare Ionio fra i comuni di Cariati e Crucoli Torretta;
-con nota prot. 58/ord/16 del 23/12/2016 acquisita al prot. n. 385398/SIAR della Regione Calabria, la ditta Bieco S.r.l. ha presentato alla Regione Calabria domanda di VIA e AIA per un progetto di modifica sostanziale della discarica. In data 06/08/2018 la struttura tecnica di valutazione STV esprimeva parere negativo di VIA relativamente al progetto di ampliamento della discarica. Giungevano poi il parere non favorevole del Dipartimento Urbanistica della Regione Calabria espresso in data 22/06/2018 e il parere contrario del Dipartimento Agricoltura il 27/06/2018. Nonostante nella seduta del 21/11/2018 la STV ribatteva alle controdeduzioni della ditta, confermando il parere negativo del 08/06/2018, il commissario ad Acta non ha inteso rigettare la richiesta di ampliamento accordando la possibilità di rimodulare ulteriormente il progetto. Il nuovo volume di abbanco interessa una estensione aggiuntiva di 49.000 mq ed un volume di abbanco netto pari a 650.000 mc. Si sono susseguite, così, le conferenze di servizio fino a quella del 24 gennaio 2019, dove la Struttura Tecnica di Valutazione STV ha espresso parere positivo con 20 prescrizioni. Con il Decreto Dirigenziale n. 14284 del 20/11/2019, con il quale il Dirigente ha fatto proprio il Decreto del Commissario ad acta n. 1 del 2019, si è conclusa la Procedura di VIA e AIA autorizzando il progetto di ampliamento della discarica, nonostante il dissenso espresso dal Comune di Scala Coeli, deliberato all’unanimità dall’intero consiglio comunale, oltre la conferma del rigetto della richiesta di sdemanializzazione delle aste demaniali da parte dell’Agenzia del Demanio, la mancata espressione di parere della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, che non ha potuto verificare se l’area di ampliamento sia o meno soggetta a vincolo paesaggistico ed il parere negativo espresso dal Settore Urbanistica della Regione Calabria. Il Decreto veniva impugnato al Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria dall’Associazione Legambiente Nazionale Aps Onlus, ricorso rigettato con la sentenza n. 2334 del 23/12/2021 e dall’Agenzia del Demanio, ricorso rigettato con la sentenza n. 1547 del 19/07/2021;
-con nota del 18/12/2018 il Presidente dell’ATO Cosenza chiedeva la disponibilità del gestore della discarica a rendere disponibile parte della volumetria per lo smaltimento dei residui derivanti dal circuito pubblico, stante la perenne situazione emergenziale dell’Ambito Territoriale Ottimale della provincia di Cosenza sul sistema di smaltimento e trattamento dei rifiuti. La richiesta viene reiterata giorno 11/03/2020, quando il Presidente dell’ATO Cosenza chiedeva di conoscere “lo stato di avanzamento dei lavori e di comunicare la data a partire dalla quale la discarica potrà essere posta al servizio del circuito pubblico di gestione dei rifiuti urbani“. Tale richiesta non è mai stata deliberata o discussa dagli organi di governo dello stesso ATO Cosenza.Per sapere:1. se quanto sopra esposto è coerente con l’indirizzo e il programma di Governo, che prevede l’azzeramento del fabbisogno di conferimento in discarica nell’arco di cinque anni e la completa chiusura dei siti attualmente esistenti in Calabria;
2. quali iniziative intende assumere per affrontare in modo radicale la problematica della gestione dei rifiuti nella nostra regione e, con riguardo all’ampliamento della discarica di rifiuti di località Pipino, per tutelare la salute dei cittadini, l’importante economia agricola di qualità e la vocazione turistica del territorio di Scala Coeli, messe a rischio dall’eventuale uso della discarica per il circuito pubblico di gestione dei rifiuti, come prospettato dal Presidente dell’ATO Cosenza;
3. quali iniziative intende assumere per risolvere la disastrosa situazione gestionale in cui versa l’ATO Cosenza, il cui Presidente, invece di rivolgersi al privato, prospettando soluzioni anacronistiche, non concordate e dannose per l’ambiente, dovrebbe occuparsi di redigere il piano d’ambito che coinvolge i centocinquanta comuni delle sei Aro, le aree di raccolta ottimali per l’organizzazione del servizio di raccolta dei rifiuti della provincia di Cosenza.