A causa del deplorevole conflitto scatenatosi tra Russia ed Ucraina, -afferma Diego Zurlo, presidente Confagricoltura Crotone- sono lievitati a dismisura tutti i listini delle materie prime e delle materie intermedie da utilizzo agricolo zootecnico: aumento di oltre il 100% sul costo energia elettrica, aumento di oltre il 100% sul costo del gasolio agricolo e di oltre il 50% sul costo dei mangimi zootenici e infine, incremento di oltre il 50% sul costo dei fertilizzanti, divenuti ormai introvabili a causa del blocco delle esportazioni da parte della Russia.
A ciò si aggiunge, inoltre, l’aumento del costo del vetro e delle materie prime di utilizzo per gli imballaggi.
In sintesi, è proprio la tempesta perfetta per la nostra agricoltura che ricordiamo essere il primo comparto economico nazionale e della nostra provincia.
Di fronte ad una situazione di tale difficoltà e di grande disagio, doverosamente rappresentati anche a S.E. il prefetto della provincia di Crotone, ci aspettiamo delle manovre di sostegno da parte del Governo nazionale.
Il Ministro Patuanelli ed Il Presidente Draghi ascoltino il grido di allarme che arriva da tutto il comparto agricolo nazionale ed intervengano con tempestività per evitare il collasso del settore.
Nel nostro piccolo, ci permettiamo di suggerire alcuni interventi che darebbero risposte immediate, sia dal punto di vista economico che progettuale, al momento emergenziale che le imprese agricole stanno vivendo:
- modulazione aliquota Iva, portandola al 5%, su energia elettrica: le aziende agricole non producono più reddito quindi non esiste compensazione;
- credito d’imposta sul costo dei mangimi zootecnici e degli imballaggi da confezionamento;
- moratoria rate finanziamenti agricoli;
- ristrutturazione finanziaria mutui agricoli;
- sospensione obbligo rotazioni colturali;
- sospensione inizio nuova Politica agricola (Pac) in attesa di capire quali saranno le reali conseguenze del conflitto.
Nell’immediato futuro, dovremo produrre bene ed in una giusta quantità per poter autodeterminarci senza dover dipendere in modo significativo da altre economie. Gli agricoltori non vogliono fermarsi ma continuando così si arriverà purtroppo al blocco delle produzioni con conseguenze sociali ed occupazionali di enorme gravità: basti pensare che solo le aziende agricole associate a Confagricoltura Crotone producono nella nostra provincia circa 80 mila giornate lavorative. Pertanto, in questi giorni di forte tensione e di emergenza globale, la nostra associazione chiede misure tempestive ed adeguate al rapido evolversi degli eventi: la Storia dovrebbe pur aver insegnato qualcosa!