Una seduta di allenamento sicuramente diversa dal solito per le bambine della categoria “Mini-volley” della Polisportiva Punta Alice che si sono ritrovate, in palestra, con una gradita ospite: Yana, una bambina di sette anni, proveniente dall’Ucraina. La piccola Yana, che non comprende e non parla la nostra lingua, si è subito ambientata con le nuove e socievoli compagne di squadra che hanno fin da subito mostrato attaccamento nei suoi confronti. Emozionati i due tecnici Nicodemo Arcuri e Francesco Fuscaldo, entusiasti e consapevoli dell’azione solidale che stavano svolgendo. Ambientatasi, come scritto sopra, fin da subito, la piccola Yana aiutava le compagne nei vari giochi sembrando quasi lei la “padrona di casa”! Sorridente e concentrata in qualsiasi esercizio dovesse svolgere, ha mostrato anche molta disciplina aiutando i due tecnici a rimettere a posto i vari cinesini, cerchi, palloni ed ostacoli!
La bambina è stata accolta dalle oltre 60 iscritte delle varie categorie del settore volley con un cartellone di benvenuto, scritto in cirillico e una bandiera ucraina, oltre che dai braccialetti azzurri e gialli legati al polso. Soddisfatta e visibilmente emozionata anche la nonna, che svolge il mestiere di badante a Cirò Marina, la quale non si aspettava tutta questa calorosa e “colorata” accoglienza.
Il ruolo di un’associazione sportiva è anche questo! La Punta Alice nasce nel 1995 ed ha, come da Statuto Societario, lo scopo della socializzazione (oltre quello sportivo) e quello di oggi è stato forse uno dei migliori modi per mettere in atto tutto ciò. Sembrava, per bambine, tecnici e genitori, una serata di festa ed alla fine, la piccola Yana, ha voluto, comunicando con gesti d’affetto e d’amore che si leggevano anche nei suoi occhi, fare delle foto con i due allenatori e con le piccole compagne di squadra.
Quello che sembra un banale gesto di accoglienza, è invece per Yana una distrazione che allontana la piccola ucraina dalla dura realtà che la sua gente vive in questo momento e lo sport è uno dei canali di divertimento, di aggregazione e, perché no, anche di scambi culturali per chi arriva e per chi accoglie.