Già nei mesi scorsi, come PD crotonese avevamo posto alcuni quesiti sui criteri di scelta delle procedure di selezione del personale nell’ASP di Crotone e sui motivi del mancato espletamento di concorsi per personale non sanitario.
In particolare, ci interrogavamo sul mancato espletamento dei concorsi banditi anni fa per il reclutamento di alcune figure come operatori informatici, addetti al servizio di portierato, autisti, manutentori, personale amministrativo. In quell’occasione ricordavamo che tanti giovani e meno giovani crotonesi e non, avevano presentato domanda pagando la tassa di iscrizione di € 10,00.
Mentre attendiamo ancora di sapere se quelle procedure di selezione verranno portate a termine o se agli aspiranti concorsisti verrà quantomeno restituita la quota di iscrizione, leggiamo ed ascoltiamo da parte di numerosi esponenti politici locali, commenti alla Delibera del commissario straordinario dell’ASP n. 224 del 30 marzo, avente ad oggetto un accordo con il Pugliese-Ciaccio di Catanzaro per l’utilizzo della graduatoria di un concorso espletato dall’azienda catanzarese, al fine di assumere 20 unità di Assistente Amministrativo Categoria C.
Ci sembra, tuttavia, che nessuno di questi auterevoli commentatori si sia soffermato ad analizzare alcuni dati di realtà né tantomeno a tentare di formulare proposte concrete, magari da indirizzare al Commissario ad acta della sanità calabrese nonché Presidente della Regione, che tra l’altro attualmente si colloca nella stessa area di appartenza politica dei medesimi summenzionati commentatori.
Apprezziamo il fatto che le tematiche del diritto al lavoro e del fabbisogno di personale siano coralmente avvertite dai politici locali (anche da qualcuno di lungo corso che, per anni, ha interpretato il bisogno di lavoro della nostra terra non come necessità collettiva, ma come strumento clientelare alternativo ad una reale strategia politica).
Nel nostro piccolo, da Partito di minoranza a livello sia locale che regionale, proviamo quindi a fornire una lettura un po’ più ampia, tentando di far emergere qualche istanza concreta, con la speranza che possa risultare condivisibile e così essere veicolata al Presidente Occhiuto dai nostri conterranei, a lui politicamente vicini.
FABBISOGNO DI PERSONALE SANITARIO E STRUMENTI DI SELEZIONE – In Calabria si sono persi migliaia di profili professionali in sanità e la carenza di personale, anche amministrativo, è certamente uno dei motivi principali dell’inadeguatezza del sistema sanitario crotonese. Basti pensare alle guardie “interdivisionali”, alle ambulanze del 118 senza medici a bordo o al consultorio senza ginecologo. La lista sarebbe lunga, come sanno bene i cittadini e i professionisti, costretti ogni giorno a limitare rispettivamente la domanda e l’offerta di cure, adattandole a quelle che sono le risorse disponibili piuttosto che hai bisogni effettivi.
La situazione locale, tra l’altro, sconta un deficit di attrattività per gli operatori sanitari che, come molte altre figure professionali, spesso non trovano alcun incentivo di carattere economico e/o sociale, che li persuada a lavorare qui.
La necessità di sopperire alle carenze di personale ha indotto altre Aziende Sanitarie calabresi – come il Pugliese-Ciaccio di Catanzaro – a promuovere concorsi pubblici. Sembra invece che l’orientamento dell’ASP e di altre Pubbliche Amministrazioni del nostro territorio (vedi il Comune di Crotone) sia quello di assumere nuovo personale, soprattutto tecnici e amministrativi, solo tramite forme di mobilità volontaria e utilizzo di graduatorie di altri enti.
Si tratta d’altra parte di strumenti di selezione del personale legittimi (poiché previsti dalla normativa in materia di accesso al pubblico impiego), ma anche utili alle amministrazioni che intendono appunto rispondere velocemente al fabbisogno. D’altra parte potrebbero beneficiare del ricorso a questi strumenti quei concittadini che, avendo partecipato ad altri concorsi, risultino idonei nelle relative graduatorie o già assunti in altre strutture.
L’impatto sul territorio sarebbe però stato differente se, al fine di garantire le diverse istanze, si fosse optato per coprire solo parte dei posti disponibili con mobilità e scorrimento di graduatorie, prevendendo in misura adeguata l’accesso dall’esterno, mediante nuovo concorso con una riserva per gli interni, sempre nei limiti previsti dalla legge.
NUOVE ASSUNZIONI – Il ricorso a mobilità e scorrimento di graduatorie deve quindi necessariamente accompagnarsi ad una concreta programmazione di nuove assunzioni mediante procedure concorsuali chepermettano di compensare, in maniera sistematica e non emergenziale, le importanti fuoriuscite di personale degli ultimi anni che hanno svuotato le nostre strutture sanitarie e i nostri uffici pubblici.
I concorsi a livello locale permetterebbero inoltre ai crotonesi risultati idonei di accettare eventuali chiamate in mobilità e per scorrimento in graduatoria da parte di altri enti, al pari di quanto avvenuto per il Comune e l’ASP di Crotone.
VALORIZZAZIONE PROFESSIONALE E STABILIZZAZIONE DEI PRECARI – Una seria programmazione del fabbisogno del personale non può prescindere, inoltre, dalla tutela del lavoro esistente, vale a dire dalla valorizzazione delle competenze e delle professionalità già presenti all’interno delle nostre strutture oltre che del personale precario (ad esempio quello arruolato per fronteggiare la fase dell’emergenza da coronavirus).
Questi operatori, che hanno svolto per anni un servizio utile alla collettività, devono essere messi in condizione di concorrere paritariamente mediante progressioni interne e proroghe dei contratti precari (ai fini della stabilizzazione anche in base alle nuove disposizioni inserite nella legge di Bilancio per i precari Covid).
LE NUOVE SFIDE: PNRR E PON SALUTE – La Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilianza, insieme al PON Salute, rappresentano per la Sanità calabrese, una grande opportunità, ma anche una sfida impegnativa. Per poterla cogliere, le amministrazioni locali dovranno essere in grado di programmare e realizzare interventi sulle infrastrutture e sulla transizione digitale.
Affinchè questi investimenti non risultino infruttuosi, è necessario programmare da subito piani di selezione e reclutamento di risorse umane che, per numero e competenze tecnico-professionali, siano in grado di dar vita quotidianemente a questo cambiamento del modello di cura territoriale.
Partito Democratico – Circolo di Crotone