E’ difficile scrivere della perdita di un giovane di 31 anni, che si è visto crescere con tutto il suo entusiasmo per la vita, la sua voglia di fare e dare. Francesco Licciardi, per cause in corso di accertamento da parte della autorità preposte, sulla “maledetta” strada della morte, la statale 106, su di un rettifilo nel comune di Strongoli, mentre si recava a partecipare ad un raduno di auto d’epoca a Santa Severina, improvvisamente viene impattato da un camper e perde la vita. Perdiamo così un giovane con un sicuro brillante futuro, che il destino beffardo, ma aggiungiamo noi, la sorda e incomprensibile lentezza con la quale si affronta da parte del Governo Nazionale e non solo, l’annoso problema della statale 106, viene travolto e perde la vita. Inconsolabili mamma Luisa e Papà Salvatore insieme all’amata sorella Marika. Doveva a breve iniziare uno stage presso il Comune di Cirò Marina, da poco laureato in economia e commercio, e lo stesso sindaco, Sergio Ferrari che ha subito postato su FB “a nome dell’intera città di Cirò Marina esprimo il mio più sentito dolore e cordoglio al papà Salvatore, alla mamma Luisa, alla sorella Marika ed a tutte le famiglie Licciardi e Mingrone, per la prematura e tragica morte di Francesco, un ragazzo perbene, che conoscevo personalmente. Caro Francesco, ti stavamo aspettando in Comune per l’inizio del tuo stage! La crudeltà della vita non ci ha dato nemmeno il tempo di iniziare! Spero che l’abbraccio commosso di tutta la nostra comunità arrivi alla tua famiglia ed a quanti ti hanno voluto bene. Non ci sono parole di fronte a un tale dolore. Le parole servono solo a unirci nella condivisione del dolore. L’Amministrazione Comunale, parteciperà al dolore della famiglia proclamando lutto cittadino in concomitanza con la celebrazione dei funerali.” Funerali che avverranno domani pomeriggio alle ore 18,00 presso la chiesa di S.Nicodemo. Bisognerà che ognuno rifletta sulla perdita di Francesco e dei tanti giovani e non che muoiono sulla nostra 106. Nel tratto luogo dell’incidente sarebbe bastato l’allargamento della carreggiata di un metro per corsia e questo non sarebbe avvenuto. Questa è l’ennesima pagina triste, non è la prima e purtroppo non sarà neanche l’ultima, come è stato detto dalle migliaia di commenti da parte di amici, rappresentanti istituzionali, del mondo dell’associazionismo e di semplici cittadini e amici. Forse è arrivato il momento che la società civile tutta, si mobiliti e spinga con forza la realizzazione di una 106 che da strada della morte diventi, strada di collegamento, sicuro, facilitatrice di collegamenti produttivi, ma soprattutto, diventi una strada dove nessuno debba più soffrire per un dolore così profondo e insopportabile, che lasciano senza parole giuste. Ai genitori, Salvatore Licciardi e Luisa Mingrone e la figlia Marika, le nostre più sincere e vive condoglianza.