Un altro tassello si aggiunge al rinvenimento dello scorso inverno, quando uno storico locale rinveniva un antico mulino rinascimentale in un bosco impervio e raggiungibile solo a piedi, seguendo un percorso battuto dagli animali selvatici come i cinghiali. Nei giorni scorsi è stato rinvenuto dallo stesso storico, un pozzo o una vasca con coperchio per la presenza di ganci sul bordo, costruito in pietra e mattoni, mentre il bordo è stato ricostruito in secondo tempo da altro materiale probabilmente calce, visto la presenza in zona di antiche carcare. Basso , largo e circolare, la vasca si trova al fianco del mulino lungo il bordo del letto del ruscello. L’antico mulino si presenta in un territorio che si presta ad un turismo naturalistico alla riscoperta di paesaggi e storia di vita della tradizione contadina, finalizzata alla riscoperta del territorio e dei suoi tesori paesaggistici, storico-culturali che potrebbero se inserito in un percorso, riportare il visitatore indietro nel tempo, a quando era usanza dei contadini locali portare le loro derrate alla macina e poi fermarsi per una pausa ristorativa lungo il sentiero. Sono luoghi, dove già anticamente, da generazioni, venivano praticate colture di grano, granturco, orzo, fave, trapiantate lungo i terrazzamenti a valle sulle due facce della collina fino ad arrivare all’antico mulino, dove avveniva la macinatura indispensabile per il sostentamento di persone e animali. Oggi di quel mulino, rimangono i ruderi mantenuti in parte, e le relative opere idrauliche, come la fessura dove si trovava la ruota che pescava l’acqua direttamente nel ruscello, e la torre dove era posizionata la macina. Sono ancora ben evidenti le mura in pietra a secco del perimetro del mulino che dalla sua estensione doveva essere piuttosto grande. Su una pietra appartenente al mulino una data: XV, perciò molto probabilmente fu costruito in età rinascimentale. Sarebbe interessante riqualificare queste aree inserendole in un percorso naturalistico.