


Proprio nell’area oggi denominata Santa Domenica dove ci sono ancora oggi ruderi di un antico convento, con lunghe mura perimetrale in pietra, ed un antico casolare successivamente trasformato in abitazione. Tant’è che in una nicchia dell’abitazione vi è ancora raffigurata una piccola statua della Santa. Di questa chiesa ne parla appunto lo storico Giovan Francesco Pugliese nella sua Descrizione ed Historica Narrazione di Cirò nel descrivere le incursioni devastante dei Turchi nel 700 , quando furono trucidate all’interno della chiesa sei ragazze. Ricordare la libertà conquistata dal popolo, è un dovere verso le nuove generazioni che troppo spesso dimenticano e a volte ignorano la propria storia, calpestando quella libertà per cui altri hanno dato la vita, come quelle coraggiose ragazze cirotane:” Annuccia, Brigida, Giovanna, Francesca, Dianora e Catarinella”- trucidate dove aver tanto resistito all’invasione Turca, nel 1707 e scappate dalle grinfie dei Turchi si recavano nelle vicinanze della chiesa di Santa Domenica, per cercare riparo, quì vennero raggiunte e trucidate, poiché non vollero piegarsi alla loro volontà. Si racconta che erano le donne più belle e coraggiose di tutta l’antica Ypskron. Erroneamente lo storico Pugliese aveva localizzato questa chiesa in zona Campanise, cosa alquanto inverosimile, perché in zona non erano presenti mulattiere visto che i conventi e le strutture religiose erano ubicate solo lungo le varie mulattiere presenti come quella per Umbriatico importante sede vescovile, passante appunto per la zona di Santa Domenica, area che ancora oggi esiste sul foglio di mappa di Cirò, dove è ancora presente un rudere che potrebbe essere associato all’antica chiesa di Santa Domenica, oggi trasformata in abitazione privata di campagna, dove tutto intorno sono presenti evidenti tracce dell’antica chiesa-convento, ci sono mura perimetrali, raccolta per le acque piovane, mattoni sottili classici del medioevo, un’area insomma dove si respira presenza di santità, di purezza, di coraggio, un posto magico e suggestivo. Special protezione ebbe S. Domenica per la sua Tropea, tenendone sempre lontani i flagelli, le carestie, le pestilenze e i terremoti. Santa Domenica nacque nel 287 a Tropea, precisamente nell’attuale Santa Domenica di Ricadi, da Doroteo ed Arsenia, una ricca famiglia del luogo. Fu educata alla religione cristiana fin dall’infanzia. All’età di sedici anni fu arrestata con la famiglia e condotta a Nicomedia. Sotto l’imperatore Diocleziano. Essendo una famiglia di spicco, i genitori furono risparmiati, mentre Domenica fu sottoposta a numerose pressioni per indurla a rinnegare la sua fede cristiana. Visti gli inutili tentativi di ripudiare la religione, fu condotta in Campania dove fu processata e condannata a morte “ad leones”. Data in pasto ai leoni, gli animali rimasero impassibili e divennero addirittura docili davanti alla giovane, la pena fu così mutata in decapitazione, che avvenne, secondo lo storico Baronio, il 6 luglio del 303. Il culto della santa si diffuse nell’Italia Meridionale e in Oriente. Le sue spoglie furono sepolte inizialmente a Vizzini, per essere poi traslate nella cattedrale di Tropea. La ricorrenza di Santa Domenica cade il 6 luglio. Bisognerebbe ricordare delle “Martire di Santa Domenica” la forza, il coraggio ed il loro alto valore di appartenenza al popolo cirotano per come hanno combattuto con le sole armi bianche prima di essere trucidate. Purtroppo molte volte la storia fluisce senza essere ascoltata e conosciuta , facendo così “seccare” le antiche radici di un popolo che ha sacrificato i suoi figli.