
Operatori ecologici sul piede di guerra: attendono i pagamenti di due mensilità, che fra poco diventeranno tre- è quanto si legge in un comunicato congiunto di tutti gli operatori. In un incontro con la subentrante amministrazione-prosegue la nota- era stato assicurato un occhio di riguardo agli operatori in questione, ed era stato promesso la risoluzione delle problematiche riportate, cosa che ad oggi non è ancora avvenuta. Inadempienze sui pagamenti, si verificano quasi sistematicamente tutti i mesi mettendo i lavoratori in uno stato d’incertezza e difficoltà, visto che si tratta spesso di famiglie monoreddito– precisano. “È difficile portare avanti una famiglia in queste condizioni”, è quanto ha dichiarato uno degli operatori, che aggiunge- “con tutti gli aumenti che ci sono, è già difficile arrivare a fine mese, figuriamoci se i mesi diventano due o tre”. “ Cambiano i suonatori, ma la musica rimane sempre la stessa”, conclude un altro riferendosi sia alle aziende che si sono succedute nel tempo, che mantengono la stessa linea, sia agli amministratori del comune che liquidano le ditte con notevole ritardo. “Insomma, sempre noi ci andiamo in mezzo” chiosano gli operatori. L’ecologia è un tema importante e sempre più attuale, e gli operatori ecologici svolgono un ruolo cruciale nella gestione dei rifiuti e nella pulizia delle nostre città e del nostro ambiente. Tuttavia, negli ultimi anni, pur svolgendo un servizio qualitativamente e quantitativamente eccellente, con ottimi risultati anche di percentuale di differenziata, portando un notevole risparmio delle casse comunali, i mancati pagamenti degli stipendi, sollevano gravi preoccupazioni sulla loro situazione lavorativa. In molti casi, gli operatori ecologici sono dipendenti di aziende private che hanno ottenuto appalti pubblici per la gestione dei servizi ambientali. Queste aziende spesso si trovano in difficoltà finanziarie e, perciò, tardano o addirittura non pagano gli stipendi dei propri dipendenti. Questa situazione ha conseguenze disastrose per gli operatori ecologici e le loro famiglie, che spesso si trovano in gravi difficoltà economiche, con mutui da pagare, bollette da saldare e figli da crescere e far studiare. Insomma, il morale, a lavorare in queste condizioni, è ai minimi termini; ed i lavoratori in questione, anche con le parti sindacali, effettueranno tutto ciò che la legge permette per tutelare i loro diritti; dallo stato di agitazione allo sciopero generale. Naturalmente- conclude il comunicato congiunto- ci dispiace e ce ne scusiamo con la popolazione, per i disservizi che si verranno a creare, ma sappiate che i motivi sono concreti.