Nelle cantine del Palazzo Pignataro, durante i lavori di restauro, circa venti anni fa era stato rinvenuto un antico frantoio medievale, a distanza di più di vent’anni, è ancora chiuso e abbandonato a se stesso. L’antico frantoio, un simbolo del nostro paese, andrebbe custodito e restaurato, potrebbe diventare il quinto museo culturale presente a Cirò. Costituito da una base in pietra dalla superficie concava, tale da alloggiare la sottomola , mancava solo il sostegno in legno verticale dove veniva infilata la stanga da attaccare all’asino (o a qualsiasi altra bestia da traino). Quando il perno centrale veniva fatto ruotare, i rulli giravano rapidamente a una distanza regolabile sopra il recipiente che conteneva le olive ed era così possibile separare la polpa senza schiacciare i noccioli. Sono presenti anche una serie di canali in pietra per la raccolta dell’olio. Un palazzo importante nel cuore del centro storico che andrebbe rivalutato, non è possibile che rimanga la sua destinazione attuale a palazzo Aterp, già a suo tempo l’ex sindaco Mario Caruso aveva optato per il cambiamento della destinazione d’uso dell’antico Palazzo Pignatari per farne un bed and breakfast, attraverso i fondi del Psr, dopo la scoperta nel piano inferiore, di una macina risalente al ‘500, per la quale era stata sottoposta a vincoli dalla sovrintendenza. Sarebbe importante proseguire in questo progetto che favorirebbe il recupero e lo sviluppo turistico del borgo antico. Dovrebbe essere questo l’itinerario turistico culturale che potrebbe far incrementare, insieme ai quattro musei già presenti, la conoscenza e la diffusione della cultura e della territorialità.