
Non tarda ad arrivare la replica del Sindaco Mario Sculco all’ex sindaco Francesco Paletta circa l’uscita dall’associazione Città del vino.“Mi corre l’obbligo di porre alcuni chiarimenti sulla vicenda portata all’attenzione pubblica dal consigliere di minoranza Paletta riguardo la decisione della Giunta Comunale di interrompere il rapporto di collaborazione con l’associazione Città del Vino”- scrive Sculco.
Si legge nella nota inviata dal primo cittadino: “Mi sarei aspettato dal Consigliere Paletta un senso di responsabilità unito ad una obiettiva valutazione che nessuno meglio di lui, esclusivo artefice di tale “rottura”, poteva fare per fornire motivazioni concrete ma soprattutto veritiere. Dall’inizio del percorso della mia amministrazione comunale non abbiamo avuto nessun tipo di supporto e dialogo con l’associazione Città del Vino che, lo ricordiamo a tutti, ha nominato il consigliere Paletta coordinatore regionale e vicepresidente nazionale nel 2021 quando era Sindaco, per poi essere rimandato a ricoprire il ruolo di consigliere di minoranza nell’anno successivo. Ritengo che affermare, da parte del consigliere Paletta, che le motivazioni del recesso siano dovuti solo alla mancanza di inviti o per fantasiose ipotesi della perdita del ruolo crea veramente ribrezzo, amarezza e tanta delusione. Stia sereno il buon Paletta, nessuno gli impedirà (come da regolamento) di arrivare alla fine del proprio mandato nella carica che gli è stata affidata. Il mandato di questa maggioranza è stare al servizio della collettività e nell’esclusivo interesse del bene comune e non dei singoli, a differenza sua e del suo agire”.
E ancora: “Le motivazioni di tale decisione si trovano nel semplice fatto che, strumentalmente, l’associazione Città del Vino non ha saputo essere neutrale alle questioni politiche locali. Ed allo stesso tempo non ha tenuto conto alcuno di una volontà popolare che ha rilegato il consigliere Paletta, da loro nominato, al ruolo di minoranza. Ma nonostante la mia elezione a Sindaco, avvenuta l’anno successivo alla nomina di Paletta, ho sempre rispettato tale ruolo perché credevo in un’apertura verso i temi che accomunano la nostra storia e la nostra tradizione. Invece il nulla sia da parte di Paletta sia da parte dell’intera Associazione Città del Vino, e questo credo sia inaccettabile nei confronti di un Paese che porta forse uno dei nomi più importanti della storia enologica italiana. Nessuna telefonata, nessun invito da parte dell’associazione, nessun coinvolgimento per oltre un anno, nessuna iniziativa dedicata. Nonostante l’azione di Città del Vino è stata attiva in Calabria e nella nostra zona, nel nostro Paese è stata totalmente assente. Come Sindaco, ma come me l’intera amministrazione comunale, avremmo voluto dare supporto all’associazione ed al suo organigramma. Tutto ciò, però, non ci è stato possibile esercitarlo perché l’associazione si è fatta strumentalizzare, lo ripetiamo ancora una volta, dal rancore personale di un uomo politico che non ha accettato l’esito elettorale”.
“L’obiettivo- prosegue il sindaco- dell’Associazione (si legge nello statuto della stessa) è quello di aiutare i Comuni a sviluppare intorno al vino, ai prodotti locali ed enogastronomici, tutte quelle attività e quei progetti che permettono una migliore qualità della vita, uno sviluppo sostenibile, più opportunità di lavoro. Un esempio concreto è l’impegno per lo sviluppo del turismo del vino, che coniuga qualità dei paesaggi e ambienti ben conservati, qualità del vino e dei prodotti tipici, qualità dell’offerta diffusa nel territorio ad opera delle cantine e degli operatori del settore”.
“Tutto questo prosegue ancora- a noi è stato purtroppo negato per i motivi sopra citati; La scelta di chiudere il percorso con Città del Vino è stata ponderata e ben valutata con serietà ed amore verso la terra che amministro. Sono state molteplici le occasioni di dialogo in questi mesi rifiutate strumentalmente e volutamente dal coordinatore regionale ed i vertici dell’associazione. Per ultimo, ma senza dubbio il più importante, “lo sgarbo” istituzionale in occasione della Festa Incontri Di Vini del 12 Agosto: il Presidente è stato in visita a Cirò accompagnato dal solo Paletta. Come può un Presidente nazionale, retto esclusivamente con le quote associative dei comuni, recarsi in uno dei comuni protagonisti senza chiedere un incontro cordiale ed amicale con il Sindaco e gli amministratori del Paese socio dell’associazione? E’ stato palese in quella occasione, riscontrare che sia stato proprio il consigliere Paletta a non volere tale incontro, ed altresì accertare il condizionamento politico – strumentale del Presidente nazionale”.
Quindi conclude il primo cittadino- “Perché continuare a sostenere (soprattutto economicamente) un progetto divenuto “ad personam”? Preferiamo a questo punto guardare oltre e farlo nell’interesse generale dell’intera comunità. A tal proposito sento il dovere di rassicurare ogni cittadino del nostro territorio che la mia amministrazione rimane attiva e rispettosa dell’importante ruolo che Cirò riveste sulla storia del Vino e sulla sua qualità. Per questo siamo al lavoro ed in contatto con altre associazioni che siano in grado di avere per primo rispetto dei valori del territorio e dei suoi valorosi sacrifici, che metta il lavoro sul tema davanti ad interessi individuali e personali, ed infine che dia a Cirò quell’ulter