In Calabria sono rare le segnalazioni accertate della presenza di Istrice, di solito vivono nell’entroterra, sulle colline silane, mai si erano avvistati così in basso a pochi chilometri dalla costa. Nei giorni scorsi nei boschi cirotani sono stati rinvenuti tracce del loro passaggio, oltre alle loro inconfondibili orme, ben tre penne acuminate appartenente ad un individuo adulto a testimoniare che ancora a Cirò vivono nei boschi esemplari di Istrice. Gli anziani in proposito raccontano di come una volta la fauna cirotana era molto varia e ricca di animali selvatici come il Tasso, il Lupo, la volpe e i cinghiali nostrani, i quali partorivano non più di due prole all’anno, contro le nidiate numerose dei cinghiali di oggi importati e liberati nel territorio devastandolo. Qualche anno fa gli Istrici, erano stati avvistati anche a Cutro. Si tratta dell’istrice crestata e appartiene alla famiglia degli Istricidi, è un roditore di mole cospicua (il più grosso in Europa) caratterizzato dall’avere il corpo e la coda ricoperti da aculei rigidi, erettili e di lunghezza variabile nonché da robuste setole flessibili. Quest’ultime sono particolarmente lunghe sul capo e sulle spalle tanto da formare delle vere e proprie creste (da qui il nome specifico); inoltre portano all’estremità della coda un ciuffo di brevi aculei, attaccati alla pelle a mezzo di uno stelo sottile. Per natura tranquillo, quando si sente minacciato drizza la criniera e gli aculei del dorso, facendo vibrare il sonaglio caudale: in questa fase, a volte, alcuni aculei si possono staccare, alimentando la credenza popolare che gli istrici sparino gli aculei contro il nemico. Se questo ancora non si spaventa, l’istrice volge le terga e rincula verso di lui procurandogli serie ferite, dovute alla pericolosa capacità penetrativa dei suoi aculei, che possono raggiungere anche i dieci centimetri di profondità. È un animale molto schivo che ama i luoghi solitari boscosi e cespugliosi. La presenza dell’Istrice prelude ad un ambiente sano e non inquinato come quello di Cirò.