La nota di Luigi Pirito, Responsabile Provinciale Patronato Enapa.
La situazione incresciosa che si sta verificando a Cirò Marina porta il responsabile Luigi Pirito a fare le dovute puntualizzazioni e a smentire nettamente le affermazioni riportare su “Il Cirotano “in data odierna in un articolo a firma di Oscar Grisolia. Si vuole ribadire e sottolineare a chiare lettere che non esiste alcun coinvolgimento dei sindacati, nè i sindacati erano tenuti in alcun modo ad avvisare i destinatari delle Carte Solidali “Dedicata a te”.
Si legge con netto stupore che l’ufficio dei Servizi Sociali del Comune dichiara che “ ha contattato i sindacati per la massima diffusione ai propri assistiti per il ritiro delle carte”, per quanto ci riguarda non è arrivata alcuna comunicazione. Non abbiamo ricevuto nulla anche perché non eravamo titolati a ricevere nulla in quanto la prestazione non era soggetta a presentazione della domanda. Abbiamo per puro caso intercettato qualche assistito, ma non vigeva alcun obbligo di comunicazione. Amaramente, soprattutto per i beneficiari che hanno perso il diritto, notiamo che il Comune continua a fare solo affermazioni assurde. Una cronistoria che evince un rimbalzo di responsabilità tra vari uffici e che non dà una risposta reale creando solo dubbi e confusione: purtroppo molte sono le inefficienze, constatando un ritardo enorme degli uffici titolati ad informare i cittadini e un problema reale. Si ricorda l’evidenza delle buste di invio che riporta solo e soltanto la data del 15 settembre con un orario che oscilla tra le 10: 00 e le 10:49. Si ribadisce in modo netto che in data 18 luglio con avviso sull’Albo Pretorio, il Comune stesso informava che sarebbe stato loro onore comunicare mezzo Posta a ciascun beneficiario indicazioni per il ritiro della Carta Solidale presso gli uffici postali abilitati e questo è senza ombra di dubbio un’affermazione dell’ente sull’iter da seguire, a norma del Decreto Ministeriale. Poi leggere una supposizione di eventuali “furbetti” rende la vicenda alquanto amara ed offende coloro che ne avevano bisogno e non l’hanno ricevuta.
Stiamo valutando in ogni modo ogni misura atta a far riconoscere il diritto reale e soprattutto continueremo a tutelare i propri assistiti seguendo le vie legali.