
Catanzaro, 10 ottobre 2024 – Il Tribunale di Catanzaro, Seconda Sezione Penale, ha emesso un’importante ordinanza nel caso di Giuseppe Nicastri, settantacinquenne di Cirò, precedentemente detenuto in custodia cautelare per presunti legami con la criminalità organizzata. La decisione arriva dopo che la Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n. 36074/2024, ha annullato una precedente misura di custodia cautelare in carcere, ordinando il riesame del caso.
Nicastri era stato posto in custodia cautelare a seguito di un’ordinanza emessa il 5 ottobre 2023 dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catanzaro. Tuttavia, il riesame effettuato dal Tribunale, presieduto dalla dott.ssa Mariarosaria Migliarino, ha portato a una significativa modifica della misura cautelare.
Pur riconoscendo che Nicastri è coinvolto nelle dinamiche mafiose, il Tribunale ha ritenuto che non ci siano prove sufficienti per considerarlo una figura di spicco all’interno del sodalizio criminale. Non sono inoltre emerse nuove pendenze che giustifichino il mantenimento della custodia in carcere.
In virtù delle circostanze, il Tribunale ha deciso di sostituire la custodia cautelare in carcere con la misura degli arresti domiciliari, prevedendo l’uso del braccialetto elettronico per garantire un monitoraggio costante. Nicastri dovrà rimanere presso la propria abitazione e sarà soggetto al divieto assoluto di comunicare con persone diverse dai suoi conviventi o da chi lo assiste.
Il Tribunale ha disposto che l’indagato resti in carcere fino a quando non sarà disponibile il braccialetto elettronico. Solo in caso di definitiva indisponibilità del dispositivo sarà eseguita la misura degli arresti domiciliari senza il presidio elettronico.
Il Tribunale ha considerato la misura adeguata anche in relazione all’età avanzata di Nicastri, ultrasettantenne, e alla necessità di evitare un ulteriore rischio di recidiva. La decisione, inoltre, tiene conto della proporzionalità rispetto alla pena che potrebbe essere irrogata al termine del processo.
A rappresentare legalmente Giuseppe Nicastri sono gli avvocati Daniele Francesco Lelli, del foro di Roma, e Mario Bombardiere, del foro di Crotone, i quali hanno sostenuto la richiesta di revisione delle misure cautelari.
La sentenza stabilisce che Nicastri sarà liberato dal carcere non appena sarà possibile applicare il braccialetto elettronico. L’ordinanza prevede inoltre che la Polizia di competenza territoriale verifichi il rispetto della misura e possa intervenire in caso di eventuali violazioni.
Questa decisione segna un importante sviluppo nel caso giudiziario di Giuseppe Nicastri, con l’applicazione di una misura più flessibile rispetto alla detenzione carceraria, pur garantendo la tutela delle esigenze cautelari.




